Un regalo più grande di lei

La Fiom scrive alla Fiat Riunito il coordinamento nazionale per le sale mediche La Fiom scrive alla Fiat Airoldi: «Siamo disponibili a trattative collegiali, non separate» Accuse all'azienda per l'esclusione dal negoziato con gli altri sindacati TORINO. Il coordinamento nazionale Fiat della Fiom dopo una giornata di discussione ha rinunciato a formulare un documento sul problema delle sale mediche. Il finale della riunione è stato confuso e non è valsa la presenza dell'intero vertice del sindacato: il segretario generale Airoldi, il segretario generale aggiunto Cerfeda, i due coordinatori Fiat Festuca (psi) e Mazzone (pei). Airoldi non ha riconosciuto che il mancato varo di un documento «è frutto in parte della estesa preoccupazione di evitare che la Fiom appaia disposta a cedere; gioca anche il pessimismo, che cioè sia inutile tentare di tornare in gioco». Ma la Fiom non è disposta a star ferma. Airoldi e Cerfeda hanno annunci ito che prima del 30 novembre (ripresa del negoziato sulle sale mediche tra Fiat e Firn, Uilm, Sida) si rivolgeranno all'azienda «per sapere se la Fiom può esplicitare la sua posizione ad un tavolo aperto». I due segretari hanno specificato che nel verbale sot¬ toscritto dai tre sindacati nella riunione precedente c'è un punto (ipotesi di gestione privatistica delle sale mediche) che la Fiom intende depennare o modificare. «Se significa mettere in discussione l'articolo 5 dello Statuto dei Lavoratori (che non consente la certificazione degli infortuni da parte dell'azienda) non trattiamo». Per i coordinatori Festucci e Mazzone starebbero arrivando segnali da Firn e Uilm per una modifica del loro atteggiamento contro la Fiom che si è costituita parte civile nel processo avviato dal pretore Guariniello. Ed hanno scaricato tutta sulla Fiat la responsabilità di essere slati esclusi dalla trattativa. Questa linea è stata ribadita dal vertice: «Il rapporto della Fiat co) sindacato — ha detto A;ro!di — sta diventando una questione grossa. Siamo convinti che la nostra esclusione non dipenda dalla costituzione di p.tite civile, ma da una valutazione di linea politica. La Fiom sulle questioni di fabbrica e della flessibilità ha un atteg¬ giamento non consensuale; e la Fiat sceglie di fare le trattative con chi accetta le regole». La Fiom dice no a una trattativa separata. Cerfeda ha detto di «rifiutare il sindacato portalettere». Non ha chiarito se l'accusa era rivolta a Firn e Uilm o se intendeva riferirsi ad un desiderio della Fiat. Che cosa farà la Fiom se resterà ancora fuori dal negoziato? Il coordinamento non ha preso decisioni ed i dirigenti nazionali interpellati dai giornalisti hanno dato spiegazioni non uniformi. Festucci e Mazzone hanno lasciato intendere, come possibile, una microconfiittualità su salute, ambiente, sicurezza eccetera, in applicazione dei diritti derivanti dall'art. 9 dello Statuto dei lavoratori. Airoldi ha detto: «Su que sti temi la microconflittualità c'è già. Noi pensiamo ad iniziative con Firn e Uilm sul piano delle proposte». E Cerfeda ha escluso «iniziative dettate dal rancore». Sergio Devecchi

Luoghi citati: Torino