C'è un altro mistero sul camper

C'è un altro mistero sul camper C'è un altro mistero sul camper Ma la pellicola potrebbe appartenere ad un reporter entrato nell'abitacolo delfurgone Ieri i giudici lombardi hanno ascoltato ifamiliari dei Carretta, sul giallo tre ipotesi MILANO. Adesso le indagini proseguono parallele, a Parma e Milano: qui sono arrivate, ieri, Adriana Ghezzi e Paola Carretta, rispettivamente sorelle di Marta e di Giuseppe Carretta, e il marito della prima. Hanno parlato con il magistrato, hanno confermato che i pochi oggetti e indumenti ritrovati nel camper appartenevano ai coniugi Giuseppe e Marta, e ai loro figli Nicola e Ferdinando. Le loro tracce si sono perse ai primi di agosto; segnalazioni di persone che affermano di avere incontrato i coniugi arrivano un po' da tutt'Italia e sono vagliate dai magistrati. Le deposizioni e i contemporanei rilievi compiuti dalla polizia scientifica mirano a ricostruire il percorso. Tra l'altro, non è affatto escluso che i Carretta siano passati anche da Milano, nel loro peregrinare attraverso l'Italia. Di sicuro non si sono recati all'estero, così come marito e moglie avevano raccontato ad alcuni conoscenti. Sulla ragione della bugia, una delle even- tualità è che il viaggio fosse in qualche modo collegato al tentativo di recuperare Nicola, che aveva problemi di droga. In quale modo rimane un mistero. Le ipotesi formulate fin dai primi di settembre — quando, dopo una settimana di ritardo dal rientro dalle ferie, i parenti denunciarono la scomparsa dei loro cari — rimangono, almeno in teoria, ancora tutte valide. Una disgrazia potrebbe avere falciato l'intera famiglia: ma possibile che nessuno abbia avvertito i parenti, e che nemmeno la polizia abbia saputo mai di un incidente di tale rilevanza? Una fuga potrebbe essere stata decisa, per motivi loro, da tutti e quattro i Carretta, insieme: ma possibile che si siano allontanati senza finora prelevare una lira dei 200 milioni che sono tuttora regolarmente in banca? La terza ipotesi è un massacro. Compiuto magari da qualcuno che poi ha rivenduto il camper a chi lo ha portato a Milano e abbandonato in via Aretusa. Un'altra indagine intanto è stata avviata su un rullino di fotografìe, la cui presenza, a bordo del camper, è provata da un'immagine pubblicata ieri dalla Gazzetta di Parma. Quando il veicolo arrivò al commissariato, non c'era nessun rullino. Qualcuno doveva averlo sottratto, oppure, come in serata gli inquirenti mostravano di ritenere più probabile, si trattava di un rullino momentaneamente appoggiato, nell'abitacolo, da un fotografo impegnato a riprendere gli intemi, e poi recuperato dallo stesso operatore al momento di scendere dall'automezzo. Ornella Rota

Persone citate: Adriana Ghezzi, Giuseppe Carretta, Ornella Rota, Paola Carretta

Luoghi citati: Italia, Milano, Parma