Napoli recupera il Mundial

Napoli recupera il Mundial Riaperti i cantieri anche senza la delibera del Consiglio comunale Napoli recupera il Mundial La giunta ha assegnato i lavori allo stadio NAPOLI. Napoli non ha perso le speranze di arrivare in tempo all'appuntamento con i Mondiali del '90. La soluzione adottata per colmare i ritardi provocati dalla lunga crisi politica che paralizza il Comune da oltre cento giorni ha però il sapore di un escamotage non esente da rischi. Ieri la giunta ha approvalo la delibera di consegna dei lavori al consorzio incaricato di completare l'adeguamento dello stadio. Le imprese sono autorizzate a rimettersi all'opera, anche se la copertura finanziaria dell'intervento (spesa prevista 58 miliardi) non è stata sancita dal Consiglio comunale. Quel che manca è la stipula dei mutui con la Cassa depositi e prestiti: un passaggio fondamentale, demandato allo stesso Consiglio non appena i partiti di maggioranza saranno in grado di formare un nuovo governo. Il provvedimento, proposto dall'assessore all'edi¬ lizia pubblica, il democristiano Aldo Perrotta, consentirà di allestire la sala stampa e di ultimare le opere previste dentro il S. Paolo. La decisione di procedere comunque «sotto la riserva di legge» alla consegna dei lavori non è stata però indolore. Contro la delibera ha votato l'assessore al patrimonio, il democristiano Vincenzo De Michele, mentre l'assessore all'economato, il repubblicano Salvatore Scognamiglio, ha abbandonato la seduta. Per il primo l'adesione al provvedimento implica l'assunzione per gli amministratori di «responsabilità di ordine patrimoniale»: nel caso in cui non si riuscisse ad accendere in tempi brevi i mutui, cioè, i 18 componenti la giunta finirebbero per dover rispondere in proprio del loro operato. Il sindaco Lezzi si è affrettato a comunicare il provvedimento della giunta al direttore del Col, Luca Corderò di Montezemolo. Dai vertici del Col era del resto partito nei giorni scorsi l'allarme sul «caso Napoli». «A meno di tre settimane dal sorteggio che determinerà le partite da giocare al San Paolo — aveva scritto Montezemolo al sindaco — le opere che il Comune sapeva di dover realizzare sin dal 1985 si trovano in gravissimo ritardo». Una preoccupazione infondata? Per 1 assessore ai lavori pubblici, il liberale Rosario Rusciano, bisogna andare «al di là di eccessive drammatizzazioni». «Con la delibera approvata — commenta — ci assumiamo una responsabilità che ci qualifica come amministratori e fa fronte a una situazione di emergenza». «C'era il rischio di perdere l'occasione offerta dai Mondiali — aggiunge — e quindi si è deciso di andare comunque avanti con i lavori fino al perfezionamento dei mutui». C'è da dire che il Consiglio, con¬ temporaneamente all'apertura della crisi, aveva già approvato in agosto la delibera che dà il via al completamento dello stadio e delle altre opere. «Allora si votò anche un emendamento — spiega Rusciano — che subordinava l'avvio dei lavori alla completa accensione dei mutui». La crisi ha avuto però tempi lunghi e il pericolo che Napoli fosse tagliata fuori dai programmi di Italia 90 è diventato sempre più concreto. Alla delibera della giunta si è arrivati dopo che anche martedì la seduta del Consiglio, convocato per l'elezione del nuovo esecutivo, è saltata per mancanza del numero legale. Con il risultato che anche i provvedimenti più urgenti affidati alla proposta del futuro governo cittadino — e tra questi l'accensione dei mutui per lo stadio — sono slittati a data da destinarsi. Mariella Cirillo

Persone citate: Aldo Perrotta, Lezzi, Luca Corderò, Mariella Cirillo, Montezemolo, Rosario Rusciano, Rusciano, Salvatore Scognamiglio, Vincenzo De Michele

Luoghi citati: Italia, Napoli, San Paolo