Gamba deciso cambia rotta

Gamba deciso cambia rotta Basket, in Belgio azzurri-baby Gamba deciso cambia rotta BRUXELLES. Dieci anni dopo, l'Italia del basket ritrova sulla sua strada il Belgio. L'ultimo confronto risale al 10 giugno 1979, a Mestre, e fu vittoria azzurra 86-76. Anche questo, come quello di Mestre, è inserito nel contesto degli Europei. Vale per la qualificazione di quelli che — salvo impreviste controindicazioni della Fiba — Roma celebrerà nel giugno 1991. Il girone a quattro (Italia, Belgio, Olanda e Polonia) offre due promozioni. L'Italia è la netta favorita di questo gruppo, il Belgio la grande incognita. Nell'ultimo decennio era sparito dal giro medio-alto, quasi rinnegando un'antica tradizione. «Ai miei tempi — ricorda il et azzurro Gamba — c'erano club molto forti e anche la Nazionale era niente male. Una volta ci battè anche a Milano. Poi, i belgi hanno avuto un periodo buio in quasi tutti gli sport, fatta eccezione per calcio e ciclismo. Colpa, forse, dell'eccessiva ricchezza. Ma negli ultimi mesi hanno messo insieme una buona Nazionale, molto robusta, che si avvale della consulenza di Jack Ramsey, uno dei santoni del basket americano, che due anni fa ha lasciato la Nba». Ramsey (che vinse l'anello Nba con Portland nel '77) è stato voluto da Leon Wandel, che è un po' il coordinatore di una Nazionale gestita di fatto come un club, praticamente estranea alla federazione. Un esperimento che ha dato risultati positivi, visto che il Belgio ha vinto il «challenge round» in Portogallo ottenendo il diritto a giocare queste qualificazioni. Tony Van Den Bosch, l'allenatore «ufficiale» (Ramsey viene ogni tanto dall'America per dare i consigli), vorrebbe non fermarsi qui: «Non è certo con l'Italia che dobbiamo fare i punti necessari per qualificarci, però olandesi e polacchi sono alla nostra portata». La squadra varata dai belgi è molto attrezzata fisicamente, un'arma importante per contrastare Olanda e Polonia che, quanto a stazza, non scherzano certamente. L'Italia è favoritissima: è meno solida ma ha clas¬ se superiore. Squadra da corsa, giovane, anche se Gamba ha escluso il più giovane, Esposito, insieme a Vescovi. Esordiscono Pittis e Brusamarello, confermando un'inversione di tendenza del et, spesso giudicato conservatore: «L'autocritica la faccio chiudendomi in camera. Penso sempre di aver fatto la squadra migliore in quel momento, ma l'ultima riflessione è stata semplice: per andare avanti a quarti o quinti posti, meglio farli con gente fresca». Il campionato gli ha dato una spinta: «Il bello di quest'anno è che i giovani giocano, e da protagonisti, mentre fino all'anno scorso spolveravano la panca». Le schedine di Gamba sono quelle di uno che crede in questi giovani: «Pittis: ala piccola o guardia, con velocità in corsa e rapidità di braccia. Buon fiuto sui rimbalzi, molto alienabile. Gli manca un po' di esperienza nel marcamento, deve migliorare nel tiro da 4-7 metri. Brusamarello: interessante già due anni fa, poi frenato dall'incidente. Quest'anno è partito benissimo, è il miglior playmaker della A2, discreto tiro, discreto passatore, buona attitudine difensiva. Piccolo? E' 1,85 e io ho avuto Caglieris che era 1,75. Esposito: sempre positivo, anche se con qualche peccato di gioventù, può diventare un buon playmaker. Deve migliorare in difesa, essere più disciplinato. Rusconi: da me ha avuto disillusioni e consigli, lo presi anche a muso duro, chiedendogli se voleva migliorare. Mi rispose di sì, senza esitare. E anche a Varese ha avuto molti consigli. Ha saputo farne tesoro. Ha buon istinto difensivo, orientamento sui rimbalzi, l'ho visto aprir bene il contropiede. E ben venga la sua tendenza ad essere intimidatore in area». Si gioca alle 20, a Charleroi. Arbitrano il ceko Ceizel e David Turner, che toma a dirigere una gara fra Nazionali dopo 9 anni da vicesegretario Fiba. L'Italia schiera: 5 Pittis, 6 Magnifico, 7 Dell'Agnello, 8 Brusamarello, 9 Briniamomi, 10 Iacopino 12 Riva, 13 Moni ridotti, 14 Costa, 15 Rusconi. [g. t.j