Il raid di Gilbert

Il raid di Gilbert Los Angeles-Londra, poi in aereo privato a Caselle, e subito in campo al Palasport Il raid di Gilbert Per fare il Becker a Torino TORINO. L'allarme Becker era scattato lunedi intorno alle 15 agli uffici Img di Milano. Ion Tiriac, manager del campione tedesco, aveva informato a malincuore gli organizzatori delle esibizioni italiane di Torino e Firenze che Boris non poteva rispettare il più che munifico impegno. Era a Monaco di Baviera dal medico curante, Muller Wolfarth, clinico della nazionale tedesca di calcio e della federtennis di quel paese, per cercare di guarire dalla contrattura alla coscia destra riportata durante il torneo di Parigi-Bercy e riacutizzatasi nel corso di una esibizione persa contro Edberg domenica sera a Kiel, giocata a favore dei profughi della Germania Orientale. Andare in campo a Torino e Firenze poteva compromettere la partecipazione al Masters di New York. C'era da continuare una serie di applicazioni per cercare di farlo giocare al Madison in difesa dell'alloro conquistato lo scorso anno. Scattava così la disperata ricerca di un adeguato sostituto. Cino Marchese, responsabile italiano dcll'Img di Mark McCormack, si attaccava al telefono consultando l'orario ae¬ reo internazionale. Primi nomi da contattare quelli di Lendl e Agassi, ma i due da Detroit dove avevano giocato un'esibizione la notte di lunedi non sarebbero riusciti ad arrivare in tempo a Torino. Via Detroit-New York, poi in Concorde per Londra e quindi in jet privato sarebbero arrivati a Caselle non prima delle nove di ieri sera. Troppo tardi. Sotto con Mecir, ma «Gattone» era a casa nella turbolenta Praga di questi giorni, con il passaporto da rinnovare. Ipotesi scartata. Sotto con Chang, ma Michael per prepararsi al Masters aveva dato forfait al torneo di Itaparica dove era in un primo tempo iscritto e quindi non poteva giocare esibizioni. Il nome di Leconte lasciava perplessi. Sotto allora con un altro dei protagonisti del Masters, Brad Gilbert, 29 anni, cinque tornei vinti su sette finali disputate in questo per lui magico 1989 che l'ha portato al 7° posto della classifica Atp ed al quinto in quella del Grand Prix. Era a casa sua ad allenarsi, a Piedmont in California. «Ok, Cino, vengo, spero di arrivare in tempo». Il tempo di preparare la sacca, di correre all'aeroporto per pren¬ dere in tempo il Los AngelesLondra. Dieci ore di volo no stop. Nemmeno il tempo dello scalo all'aeroporto di Londra. Dalla scaletta del jumbo direttamente a bordo del Learjet, il più veloce degli «executive» noleggiato per portarlo in tempo a Torino. Un pizzico di nebbia su Caselle l'ultimo problema, ma poi il pilota poteva atterrare. Lo «special event» torinese era salvo. «Certo c'è del rammarico per l'assenza di Becker — spie- Sava Cino Marchese — Gilbert un ottimo giocatore, poco conosciuto in Italia dove non ha quasi mai giocato, ma molto abile sulle superfici indoor e quest'anno molto inspirato. Certo non ha il fascino di Boom-boom». Poi a sorta di parziale ammenda nei confronti del pubblico per l'imprevista assenza di Becker, a dimostrazione anche della serietà organizzativa, c'era l'offerta di un assegno di 25 milioni a favore della Fondazione «Specchio dei tempi» de La Stampa. Al palasport lo spettacolo non mancava, e non mancherà domani a Firenze dove al posto di Becker contro Noah giocherà Edberg. Rino Cacioppo Finale Edberg-Gilbert. In un palasport gremito Edberg (a destra) ha battuto Cane 6-4.6-4; Gilbert (a sinistra) ha superato Noah 4-6. 7-6, 6-2. Oggi ore 20,45, Noah-Canè, a seguire, finale per il primo posto fra Edberg e Gilbert