Scolaro simula sequestro

Scolaro simula sequestro Paura del voto Scolaro simula sequestro PADOVA, E' fuggito da Padova a Milano, ha simulato il rapimento, ha retto ai primi interrogatori della polizia, poi ha ceduto. Si è più volte contraddetto e alla fine ha ammesso: «Sono scappato perché volevo evitare il compito in classe di matematica». E' finita così l'avventura di un bambino di undici anni. Ieri all'ora solita era uscito da casa per andare a scuola, in bicicletta e con il suo zainetto giallo. Ma ha cambiato strada. E' andato alla stazione e di lì ha preso il primo treno in partenza. Direzione: Milano. Arrivato, ha telefonato a casa degli zii. «Sono stato rapito — ha detto —. Due uomini mi hanno avvicinato sotto casa con la scusa di chiedere un'indicazione. Volevano sapere dov'è la stazione. Ce li ho portati e quando siamo arrivati un terzo uomo mi ha obbligato a salire sul treno. All'arrivo mi ha però lasciato andare. Venitemi a prendere». Gli zii lo hanno riaccompagnato a Padova. Interrogato dai funzionari della squadra mobile, il bambino è caduto più volte in contraddizione. I particolari del «sequestro» sono però risultati ben presto inverosimili per gli investigatori. Alla fine il piccolo ha ammesso di essersi allontanato volontariamente dalla città. Quanto al motivo della bravata: «Avevo paura del compito in classe». [Ansai

Luoghi citati: Milano, Padova