Silurato il capo del pcus di Mosca

Silurato il capo del pcus di Mosca UNIONE SOVIETICA ^ Gorbaciov lo sostituisce con il vice Prokofìev per scongiurare un'altra batosta elettorale Silurato il capo del pcus di Mosca Lev Zaikov, un conservatore, aveva preso il posto di Eltsin MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Cade il capo del partito di Mosca, il «conservatore» Lev Zaikov lascia la guida della maggiore organizzazione del pcus su «raccomandazione» di Mi chail Gorbaciov, e a sostituirlo arriva il suo vice Yuri Prokofìev, 56 anni, considerato più progressista. E' un nuovo terremoto nel partito della capitale, perchè proprio Zaikov, 66 anni, prese il posto di Boris Eltsin due anni fa, quando il suo predecessore venne estromesso, oltre che dalla guida del pcus a Mosca, dal Politbjuro nel quale era membro supplente: per «immaturità politica», per le roventi critiche all'apparato e per gli attacchi a chi «frena la corsa delle riforme». Me è un siluramento relativamente indolore, e a differenza della cacciata di Eltsin non è il frutto di una crisi lacerante e drammatica covata a lungo ma esplosa all'improvviso. E' un'altra mossa della complessa partita per gli equilibri di verti- ce: Zaikov, già responsabile del settore militare all'interno della Segreteria, lascia il partito di Mosca per diventare numero due del Consiglio della Difesa, resta nella Segreteria e nel Politbjuro (almeno per ora, perché solo il plenum del comitato centrale può rimuovere un membro dall'ufficio politico) e il nuovo incarico gli garantisce una sopravvivenza politica da posizioni formalmente autorevoli, anche se il Consiglio della Difesa non è più quello dei tempi di Breznev. La sostituzione di Zaikov avviene però alla vigilia delle elezioni locali, ed è forse questa la chiave della vicenda: l'uscita di scena di un uomo assai criticato e poco popolare serve a ringiovanire e a rinfrescare l'immagine del partito, serve a togliere uno degli bersagli preferiti dei radicali trionfatori del voto di primavera, e a eliminare l'oppositore naturale di Eltsin. Serve, nella speranza del ver¬ tice, a evitare al pcus una seconda batosta elettorale dopo quella di marzo, quando proprio Eltsin ottenne quattro milioni di voti, il novanta per cento, e mobilitò l'intera città intomo al suo nome, alle sue crociate populiste e anti-apparato, alle sue polemiche contro Zaikov. La campagna elettorale si annuncia difficile e aspra, come la precedente: Zaikov sarebbe stato un impiccio per il partito, in una città come Mosca. Il suo successore offre qualche garanzia in più, nonostante sia stato bocciato alle elezioni di marzo: ha buoni rapporti con i gruppi informali e molti progressisti lo apprezzano, secondo una recente dichiarazione di Vladimir Kyssenko, responsabile del club «Comunisti per la perestroika». Soprattutto non è un simbolo nella battaglia per la conquista di Mosca, non ha gli stessi «caratteri negativi», di Zaikov legati indissolubilmente al suo nome in troppi ambienti della capitale. (e. n.]

Luoghi citati: Mosca, Unione Sovietica