Zoff: «Errori di tutti»
Zoff: «Errori di tutti» Zoff: «Errori di tutti» E per Tacconi c'è troppo affanno TORINO. Giampiero Boniperti ieri ha imbracciato il fucile per una partita di caccia, ma non «spara» sulla Juventus-Babbo Natale che, a Udine, ha regalato un altro punto, dopo quello con il Milan. «Un miglioramento, rispetto a San Siro, c'è stato: stavolta, perlomeno, non si è perso», ironizza il presidente. Non sa più se arrabbiarsi o riderci su dopo aver appreso dalla radio, sulla via del ritorno, che la squadra bianconera s'era fatta rimontare fuori casa due gol, meritando l'appellativo di Opera Pia. Più che processare preferisce sdrammatizzare, concadendo due prove d'appello: ì.oll'andata di Coppa Uefa con il Karl Marx Stadt e poi con il Napoli, entrambe al Comunale, che diranno la verità sulle ambizioni della Juve. -<Per una squadra di buon livello ci sono sempre prove, ma non so se quella con il Napoli sarà decisiva», dice Dino Zoff. Prima di guardare avanti, analizza i problemi: «Per non creare malumori, non scindo mai un reparto dagli altri. Speriamo di aver esaurito la scorta di errori più che di regali: non parlerei di panico, né di immaturità ma di fatti contigenti in cui c'entra anche il caso. Se non ci lasciamo condizionare, non ci sarà un seguito». L'allenatore difende Rui Barros: «E' ancora a digiuno ma non credo ci sia bisogno di aumentare il peso dell'attacco. Le cifre gli danno ragione: segnalilo di più anche se subiamo più gol. La terapia? Il carattere e il fattore psicologico. Sulla carta ci sono altre squadre, come sempre, leggermente meglio di noi. E non no mai detto che accetto questo "meglio"». L'autocritica, comunque, è d'obbligo. Fortunato, ingannato da Galia (gli ha gridato «sei solo») prima del 2-1 di Orlando, recita il «mea culpa» e giura che non ascolterà più i compagni: «Forse solo Tacconi». Dopo aver ammesso il suo errore, coinvolge tutta la squadra. «Sul 2-0 — dice il libero — ci siamo messi a giochicchiare. Dovevamo segnare il terzo. Si poteva vincere 4-1. Sbagliamo in troppi, in difesa, a centrocampo e in attacco. Basta con la beneficenza. Potremmo avere 17 punti e tante cose da dire in attesa del Napoli capolista. Ho la stessa rabbia di Milano ma ho finito di...soffrire, sono tranquillo. Guai se avessi paura». Tacconi ha già incassato un gol in più dell anno scorso ( 15 contro 14) sebbene tutti fossero convinti che, un centrocampo più forte, avrebbe garantito maggior protezione alla difesa. «Non ho una risposta, dico solo che non farò mai l'allenatore», taglia corto. E fa capire che c'è troppo affanno in retrovia. Per Bruno, subentrato in avvio di ripresa all'infortunato Bonetti, c'entra la deconcentrazione: «Era successo anche sul gol di Van Basten». Come esorcizzare l'ultimo quarto d'ora? «Non è irrisolvibile. Un anno fa facevamo autentiche "cappel¬ late", adesso basta un po' d'attenzione. Bonetti, Napoli e Fortunato sono forti di testa». Bonetti ieri si è allenato con i compagni senza risentire della botta al capo e con il benestare del professor Bergamini. Stamane si sottoporrà ad una radiografia in via precauzionale ma vuole giocare con i tedeschi orientali. Schillaci ricorrerà ancora ad un'iniezione antidolore. Domani sera rientrerà anche Aleinikov che Zoff definisce utile per l'ordine e la precisione. Secondo De Agostini inammissibili gli imbamboìamenti di San Siro e Udine, pagati cari dalla Juve: «Non sappiamo chiuderci, le nostre caratteristiche sono queste. E' un peccato perché ci sono tutte le premesse per far bene. Nessuno, sinora, ci ha messi sotto sul piano del gioco». Zavarov, migliore in campo a Udine, è convinto che, per curare i mali della Signora, basti ricordare che le partite non durano 76' ma 90': «Vincere in Còppa Uefa e in campionato, il toccasana». Parola di zar.
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