Si è ucciso perché aveva paura

«Indagini con tanti errori» Processo Ricca «Indagini con tanti errori» GROSSETO. Ventinove anni di reclusione per Salvatore Angelo Moni, 25 anni e 6 mesi per il fratello Gianfranco, assoluzione per non aver commesso il fatte per Bachisio Carta. Queste le richieste del pubblico ministero, Vincenzo Viviani, al termine delle tre ore e mezzo di requisitoria al processo per il sequestro di Esteranne Ricca. Il pm ha lungamente esaminato quella che ha definito «una serie di errori» nella gestione delle indagini da parte degli investigatori. L'errore più clamoroso quando un'ora e mezzo dopo il sequestro di Esteranne Ricca l'autovettura con i sequestratori e l'ostaggio è passata davanti ad un posto di blocco senza essere fermata. Viviani si è poi soffermato sulla liberazione della ragazza «avvenuta senza che nessuno degli investigatori avesse notizia dell'avvenuto pagamento del riscatto». Il processo per il sequestro ricca (rapita il 2 dicembre 1987 a Paganico e liberata il 26 giugno 1988 dopo il pagamento di un riscatto di due miliardi e mezzo di lire) vede sul banco degli imputati solo i fratelli Salvatore, Angelo e Gianfranco Moni e Bachisio Carta. Tre dei rapitori hanno ottenuto che il rito abbreviato il 6 novembre: si tratta di Antonio Deliperi (condannato a 4 anni e 6 mesi), Attilio Monni e Giuseppe Loi (4 anni) riconosciuti colpevoli di aver tenuto i contatti per il pagamento del riscatto. [Ansa]

Persone citate: Antonio Deliperi, Attilio Monni, Esteranne Ricca, Gianfranco Moni, Giuseppe Loi, Salvatore Angelo Moni, Vincenzo Viviani, Viviani

Luoghi citati: Grosseto