CONCERTI JAZZ

CONCERTI JAZZ CONCERTI JAZZ Fra le proposte della settimana anche la figlia di Lenny Tristano C# E' da scegliere. Su que* sto non si discute. A dire il vero, il jazz a Torino ormai è abbondante, sovrabbondante. Però questa volta è speciale: la scelta è sulla qualità, oltre che sulla quantità. Prima proposta: martedì 21 al «Caffé Leri» (corso Vittorio Emanuele 64, un set alle 21, un secondo set alle 22,30) c'è il quartetto di Connie Crothers e Lenny Popkin. Lenny Popkins è un sassofonista, Connie Crothers una pianista. Si ispirano a Lenny Tristano, il pianista cieco che fu maestro e leggenda del «cool jazz». E di Lenny Tristano, nel gruppo, non aleggia soltanto il nome e il nume. C'è pure la figlia, Carol Tristano, che suona la batteria. Il quartetto è completato da Cameron Brown, contrabbassista di alto livello. Gruppo eccellente, proposto dal Centro Jazz. Ha scritto il «Philadelphia Inquirer»: «Questi musicisti si ispirano a Tristano così come il gruppo di Marsalis guarda a Miles Davis: ma la loro musica appare, più nuova e fresca di quella di Marsalis, poiché l'eredità di Tristano è stata meno sfruttata». Seconda proposta: Dick Heckstall Smith. Ai meno giovani questo nome dice molto, moltissimo. Heckstall Smith, sas- sofonista, fu l'anima dei Colosseum, la band che rappresentò la risposta inglese ai Blood Sweet & Tears ai tempi — fine Sessanta, primi Settanta — in cui il jazz-blues-rock era modo e moda. Quando i Colosseum, che firmarono il mitico «Valentine's Suite», si separarono, Dick Heckstall Smith proseguì la carriera come solista o leader di altre formazioni, senza clamori ma in grande dignità e serietà. Lo ritroviamo adesso, saggio maestro, affiancato dal trio del flautista torinese Dino Pellissero, lunedì 20 novembre alla «Divina Commaedia» in via S. Donato 47 (ore 22). Per nostalgici, certo, ma anche per chi non è convinto che la buona musica ha soltanto sapore di zucchero. Terza proposta: siamo quasi sullo sperimentale, con il quartetto Infinity Art Ensemble, composto da Irene Robbins (voce e piano), Jon Worrell (sax), Francesco Mora (batteria) e Furio Di Castri (contrabbasso). Un gruppo italo-americano non banale, non noioso, ricco di individualità di valore. Lo potete ascoltare lunedì 20 alla «Contea» di corso Sella 132. Quarta proposta: il quintetto del sassofonista americano George Garzone, bopper di vera fede, che si esibisce lunedì 20 allo «Studio 2» di via Nizza 32 e giovedì 23 alla «Contea»: con Garzone, ci sono Nancy Kennedy (pianoforte), Ron Vincent (batteria), e due ottimi jazzmen italiani, il contrabbassista Piero Leveratto e il chitarrista Luigi Tessarollo. Quinta proposta.i concerti dell'Aics-Contromusica: il trio del trombettista Flavio Boltro sabato 18 al ristorante «Le Ginestre» di via Valprato 15; la Dixietaday Band (un gruppo di jazz tradizionale che si avvale degli arrangiamenti di Renato Germonio) lunedì 20 al «Polaroid» di piazza Statuto 16; il trio del batterista Franco Mondini, con Riccardo Zegna al pianoforte e Piero Leveratto al contrabbasso, ospite il sassofonista Claudio Chiara, mercoledì 22 novembre al «Doctor Sax», locale sui murazzi di lungopò Cadorna 4.1 concerti s'iniziano alle 22 circa. [g. fer.] Sopra il gruppo degli Yes A sinistra Irene Robbins e Jon Worrell

Luoghi citati: Nancy Kennedy, Torino