Malta: un mago italiano per rilanciare La Valletta

Malta: un mago italiano per rilanciare La Valletta Malta: un mago italiano per rilanciare La Valletta Renzo Piano ristrutturerà l'antica porta e i bastioni della capitale MLA VALLETTA ALTA vuole ridare un alito di vita alla sua storica capitale per arre I starne il degrado. D'altronde sarebbe un vero peccato abbandonare a se stessa una città come La Valletta che racchiude nelle sue mura cinquecentesche monumenti, chiese, palazzi e prestigiosi edifici barocchi, senza contare che nella cattedrale di St. John, oltre ad arazzi, stucchi e pitture secentesche, è conservata la celebre Decollazione del Battista di Caravaggio. Il progetto di ristrutturazione è stato affidato a Renzo Piano che, l'estate scorsa, ha presentato, in una mostra allestita al Museo di Archeologia della Valletta, disegni e plastici per «The City Gate», la porta principale della città. Il progetto, come ci dice Bernard Plattner, l'architetto che collabora con Renzo Piano nello studio parigino dove si è lavorato al progetto, comprende, oltre alla porta, il ripristino architettonico di bastioni, ponte di accesso, piazzale antistante, nonché la realizzazione di un parcheggio sotterraneo a due piani e di un giardino sistemato nel fossato, oggi assolutamente inagibile. Se si esclude la porta principale riedificata nei secoli con stili diversi, le mura e l'abitato della Valletta sono rimasti intatti da quando, nella seconda metà del Cinquecento, furono costruiti per volontà di Jean de la Vallette, gran maestro dell'Ordine dei Cavalieri di Malta. Era l'epoca della vittoria dei Cavalieri sui Turchi e, da allora, la città non ha più subito attacchi. Arroccata in posizione strategica su un lungo promontorio roccioso che separa i porti naturali di Marxamsett e Grand Harbur, La Valletta non tenta con Piano un'operazione puramente cosmetica. Il progetto prevede, infatti, la demolizione della attuale porta ricostruita nel 1964 per l'indipendenza da¬ gli inglesi, nonché la trasformazione del largo ponte sovrastante il fossato in una sottile passerella pedonale in legno lunga 70 m. Il progetto, affidato a Piano nell'85/86 dal precedente governo, ha subito suscitato polemiche tra i maltesi: si discute di costi, di funzionalità e di aspetto estetico. Il contratto è ormai stipulato, ma la delibera non è ancora stata firmata. Si prevede, però, una decisione a breve termine. «Ora — ci dice Plattner — è un momento molto importante, perché il progetto ha avuto il consenso dell'attuale primo ministro, ma permane ancora molto riserbo da parte degli esponenti più conservatori». «Alcuni — continua Plattner — propongono di rifare la vecchia porta nello stesso stile di quella edificata nel 1580 dai Cavalieri. Ma non è possibile, o meglio, sarebbe possibile ma non da parte nostra». Infatti, proprio per rispettare l'autenticità dei bastioni, Piano ha previsto di lasciare un varco aperto come ingresso alla città. D'altronde, la costruzione di una nuova porta, in qualsiasi stile venisse edificata, sarebbe un elemento estraneo e di disturbo rispetto alle originali costruzioni cinquecentesche. «Noi — afferma Plattner — abbiamo sempre cercato di rispettare al massimo le antiche mura; vogliamo ripristinare l'antica imponenza degli edifici e far sentire alla persona che attraversa questa porta lo spessore, la presenza, la portata storica di queste opere magnifiche». La Valletta, con i suoi 9000 abitanti, singolarmente pochi per una capitale, è sempre più tagliata fuori dallo sviluppo economico dell'isola che avviene oltre le sue vecchie mura. I fatiscenti palazzi barocchi sono inabitabili e La Valletta rischia di diventare una città morta. L'interesse per il progetto del «The City Gate» è indice di nuovi orizzonti culturali e politici che Malta, a venticinque anni della sua indipendenza, vuole prefiggersi. «E' normale — sostiene Plattner — che ci sia una controversia per un progetto che ha un così forte valore simbolico». Per «The City Gate project» è stato fatto un preventivo di 3 milioni di lire maltesi, l'equivalente di 12 miliardi di lire italiane. Oltre alla ristrutturazione della Porta, Piano ha anche ricevuto l'incarico di tracciare quelle che Plattner chiama «le linee guida per l'intero piano urbanistico della Valletta». Nel suo studio parigino, Piano ha lavorato a studi, disegni, proposte, insomma a quanto forma il progetto chiamato «Guideline for Malta Piane». Sono in sostanza studi di base a cui dovrebbe seguire un piano urbanistico particolareggiato. Forse, in un futuro non troppo lontano, queste mura che accolsero prima Napoleone e poi Nelson che, proprio a Malta, pare avesse trascorso uno dei soggiorni più romantici della sua esistenza, risplenderanno di una nuova vita. Elisabetta Tolosano Il progetto di Renzo Piano per la ristrutturazione di «The City Gate», la porta principale e i bastioni di La Valletta