«Treni e aerei ci assediano»

«Treni e aerei ci assediano» Tremila in piazza ieri a Caselle «Treni e aerei ci assediano» Forze politiche, associazioni e singoli cittadini — in tutto tremila persone — sono scesi in piazza ieri mattina a Caselle per sollecitare soluzioni ai problemi che affliggono la cittadina. Nessun discorso, soltanto una marcia scandita da due soste nei «luoghi della discordia», la stazione della Torino-Ceres — dove i manifestanti hanno atteso sui binari il passaggio di due treni, ritardandone simbolicamente la partenza di qualche minuto — e l'aeroporto. Per quanto concerne la ferrovia, i casellesi temono che il progetto Satti per i lavori di ammodernamento divida in due la città (con la chiusura di tutti i passaggi a livello e la creazione di sottopassaggi e cavalcavia). A questo proposito, sabato, a seguito della riunione svoltasi in Regione tra l'assessore regionale ai Trasporti, Mignone, il presidente della Satti, Ballatore, e il capo della segreteria tecnica del Ministero dei Trasporti, Incalza, la società che gestisce la Torino-Ceres ha fatto sapere di essere disponibile a rivedere il piano per l'interramento del tratto ferroviario, ipotesi fin'"' a scartata per mancanza di fondi. Sulla presa di posizione della Satti, il sindae- di Caselle, Giorgio Aghemo, esprime soddisfazione, pur mantenendo qualche riserva: «Abbiamo appreso con favore la notizia — osserva — ma attendiamo di conoscere qualcosa di più concreto. Per noi, la manifestazione di ieri non è un avvenimento isolato. Tra due settimane potrebbe esserci un consiglio comunale aperto, per stabilire, se necessario, nuove azioni». Altro «malanno» al centro dell'attenzione dei manifestanti: l'aeroporto. I disagi cui gli abitanti di Caselle sono sottoposti per questa ingombrante presenza sono molti e di difficile soluzione: l'inquinamento atmosferico ed acustico (dovuto in particolare ai voli nelle ore notturne ed ai sempre più numerosi decolli in direzione del centro abitato), l'espansione dell'aerostazione sul territorio comunale senza bisogno di concessioni edilizie, il progetto di realizzare al suo interno attività commerciali al di fuori del piano commerciale comunale, i vincoli di tipo urbanistico che impediscono ai cittadini di costruire oltre certe altezze e nelle vicinanze dell'aeroporto. «La questione dei decolli verso il centro abitato — spiega il sindaco — sta diventando sempre più urgente. Quelli che avvengono in direzione del comune di San Francesco sono più costosi perché richiedono alcuni minuti in più di volo. Con questo sistema, però, la cittadinanza è continuamente esposta al pericolo. Un esempio significativo è di un mese fa, quando un cargo ha sfiorato le case ed appena fuori dall'abitato ha subito lo scoppio di un motore». [m. t. m.]

Persone citate: Ballatore, Giorgio Aghemo, Incalza, Mignone