Complicità e intrighi di amori scellerati

Complicità e intrighi di amori scellerati L'inchiesta sul «giro» che corrompeva i ragazzini sarebbe alla vigilia di clamorosi colpi di scena Complicità e intrighi di amori scellerati L'angoscia dei genitori: «La vita di mio figlio è rovinata» «Gente apparentemente insospettabile»: sono in molti a tremare per gli sviluppi che sembra destinata ad avere l'ultima inchiesta sui pedofili torinesi avviata dai carabinieri del Nucleo operativo. Contemporaneamente la città si aspetta che tutte le responsabilità vengano a galla al più presto. Un'attesa che non dovrebbe venire delusa, considerati anche i nuovi elementi acquisiti dai militari del capitano Pasquale Lavacca e che adesso sono al vaglio del sostituto procuratore Andrea Bascheri e del giudice istruttore Donatella Masia, i due magistrati che dirigono le indagini della delicata vicenda. Negli ultimi quattro giorni i carabinieri hanno scoperto altri personaggi coinvolti nello squallido giro di prostituzione minorile. Sarebbero imminenti nuovi arresti, anche perché qualcuno di quanti sono già finiti in carcere si sarebbe deciso a vuotare il sacco. Chiamando in causa altra gente, «con responsabilità ben maggiori», cercando così di alleggerire la propria posizione. In più c'è una montagna incredibile di materiale che deve ancora essere attentamente esaminata. Un centinaio di foto «artistiche» di Giorgio Scagliari; le agendine fitte di numeri telefonici del rivenditore di libri usati Silvio Brunelli; oltre quattrocento videocassette; un centinaio di foto e una quarantina di filmini porno sequestrati e da visionare. Le pellicole erano il risultato del lavoro fatto nella casa di Scagliari, il cuoco che lavorava nel self-service «Gabbiano Rosso» di via dei Quartieri 2 e che aveva la casa proprio sopra il locale. Nei fotogrammi vi compaiono — nudi — alcuni dei minori coinvolti nella vicenda. Ritratti assieme ad alcune delle persone già identificate e arrestate. Proprio i ragazzini accusano. In qualche caso addirittura spietati contro chi ha approfittato della loro ingenuità. Un adolescente, ad esempio, portato in via Saccarelli 14, un vecchio edificio dove al quarto piano c'è la soffitta dell'avvocato Giancarlo Rossi Carpino, ha indicato con sicurezza agli inquirenti l'armadietto del bagno dov'erano contenute le pomate. Un altro ha ricordato gli appuntamenti che aveva ogni domenica mattina, alle 10, in piazza Arbarello. Un terzo ha raccon¬ tato di essere stato in compagnia, assieme a due coetanei, con uno di questi individui che avrebbe pagato 60 mila lire per l'incontro collettivo. Altri ancora ha infine detto che, come molti amichetti, attendeva nella sala giochi di via Garibaldi 55 l'arrivo dei pedofili. Nell'attesa il cassiere, Alessandro Urani, dava gratis i gettoni per giocare con i videogames. E continua frattanto nella caserma di via Valfrè la sfilata di ragazzini e genitori. Mamme e papà dei bimbi coinvolti nei «balletti verdi» vivono in queste ore angosce indicibili. Alcuni, appresa dai carabinieri la squallida vicenda in cui erano rimasti coinvolti i figli, si sono chiusi in casa sprangando porte e finestre: quasi una sorta di clausura di tutto il nucleo familiare. Un paio di genitori però accettano il dialogo. E s'interrogano sul futuro dei loro figli. Dice un padre, disperato: «Mio figlio è sconvolto. Ha paura a camminare da solo. La sua vita è rovinata. Ma in qualche modo dovrà venirne fuori, con il nostro aiuto, certo... Dove ho sbagliato come genitore? Non so. Mi alzo alle 6 e torno a casa alle 18. Se non lavoro come una bestia, e mia moglie con me, che garanzie economiche posso dare ai miei figli? Se non si lavora è peggio, no? Piuttosto, perché certa gente ha potuto fare i propri comodi per così tanto tempo? Magari ora ha la prospettiva di tornare subito libera. E, questo, è una vergogna». Ivano Barbiero La sala giochi di via Garibaldi dove i pedofili incontravano i ragazzini

Persone citate: Alessandro Urani, Andrea Bascheri, Carpino, Donatella Masia, Giancarlo Rossi, Ivano Barbiero, Pasquale Lavacca, Silvio Brunelli