Ma chi sono i «consulenti» di servizi finanziari?

Ma chi sono i «consulenti» di servizi finanziari? Botta e risposta su una questione che interessa la professionalità di una nuova categoria di procacciatori d'affari Ma chi sono i «consulenti» di servizi finanziari? Auspicata la costituzione di un Albo ma la proposta suscita perplessità Citato da Beppe Scienza a sostegno di una tesi che non condivido, mi sia consentita una breve replica. E' vero: in una relazione a un convegno del novembre 1987. ho detto che «consulente è chi è pagato per dare consigli e non è questo il caso dell'agente di servizi finanziari, che è pagato solo se riesce a far sottoscrivere un programma finanziario al cliente». Dicevo, anche, che l'espressione «consulente finanziario» identifica ormai gli agenti delle società di distribuzione di servizi finanziari, così come «consulenti del lavoro» si definiscono, in modo ugualmente impreciso, persone che preparano le buste paga. Questa banalizzazione dell'espressione «consulenza finanziaria» è comune a tutti i Paesi nei quali esiste una distribuzione extrabancaria di servizi finanziari. I nostri colleghi stranieri si chiamano Financial Planners, Financial Advisors, Conseils Financières, Asesores de Inversion ecc. Anche loro vengono remunerati da commissioni sui servizi collocati: la remunerazione su parcella riguarda infime minoranze di consulenti finanziari che di solito svolgono questa funzione a margine di un'altra attività professionale. Beppe Scienza ha tutto il diritto di giudicare rischiosa la distribuzione finanziaria tramite canali non bancari, ma si tratta di un giudizio che, da una parte, è contraddetto dalla tendenza alla diversificazione dei sistemi distributivi evidente in tutti i Paesi sviluppati, dall'altra non serve ad affrontare i particolari rischi connessi con questo canale distributivo. Noi, come associazione di categoria, chiediamo da dieci ahni che chiunque avvicini un risparmiatore per proporgli qualsiasi operazione finanziaria sia a ciò esplicitamente e individualmente autorizzato. Un sistema di registrazione pubblico e obbligatorio servirebbe non solo a selezionare gli agenti delle reti (che comunque, tramite il controllo della Consob sulle società autorizzate alla sollecitazione del pubblico risparmio, hanno già un certo numero di regole), ma anche una imprecisata quantità di procacciatori d'affari, remisier, intermediari non meglio definiti che, non avendo alcun mandato, si presentano come autentici «consulenti finanziari indipendenti». Su questa ipotesi abbiamo istituito un Albo di autodisciplina al quale hanno aderito già 6000 agenti di servizi finanziari. Abbiamo incominciato a organizzare prove di ammissione, ad istruire procedure disciplinari nei confronti dei consulenti sui quali ci siano pervenute segnalazioni di scorrettezza. Per quanto riguarda l'infelice vicenda della Scotti, per completezza di informazione, è giusto ricordare che sono proprio alcuni ex agenti Eurogest i promotori di quel comitato dei piccoli azionisti Scotti che si propone di tutelare i 15.000 risparmiatori coinvolti contro lo smembramento del patrimonio immobiliare e il tentativo di sottrarre loro le azioni a un prezzo irrisorio. Con i migliori saluti Albino Esposito segretario generale Anasf Spiace che il segretario delVAnasf ' (Associazione nazionale degli agenti, non consulenti, di servizi finanziari) abbia cambiato idea sull'usurpazione della qualifica di consulente da parte di coloro che invece sono e restano dei venditori. Lascia inoltre perplessi l'immagine, quasi di doppiolavoristi, che il segretario dell'Anasf tende ad accreditare di quanti effettivamente forniscono consulenze su questioni finanziarie (più spesso a società ma anche a persone fisiche). Fra di essi vi è fior di analisti finanziari, docenti universitari di materie economiche, matematici finanziari ecc. Se anche alcuni di costoro esercitano tale attività accanto ad altra attività professionale, o di insegnamento o di ricerca, che c'è di male in ciò? Saranno sempre più indipendenti di chi è agente di vendita monomandatario. Questo infatti è il punto. E su questo non c'è da farsi nessuna illusione sull'utilità di un eventuale albo dei venditori a domicilio di investimenti, in cui per altro entrerebbero senza tante verifiche quanti sono già nel settore, grazie alle solite norme transitorie di stampo prettamente corporativo. Beppe Scienza

Persone citate: Anasf Spiace, Asesores De Inversion, Beppe Scienza, Conseils Financières, Esposito, Financial Advisors, Financial Planners