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Matrimonio in vista per la «mantide»? Mentre continua la battaglia delle perizie Gigliola Guerinoni riceve posta e mazzi di rose Matrimonio in vista per la «mantide»? Lo spasimante è un avvocato disposto a difenderla gratis SAVONA. Nel carcere di Imperia, dove è ritornata, lo scorso giovedì, dopo un breve ricovero nel centro clinico-psichiatrico di Pisa, Gigliola Guerinoni ha trovato altre lettere di solidarietà con piccole somme di danaro e una proposta di matrimonio accompagnata da un assegno di 3 milioni. E' di un professionista la cui identità e luogo di residenza non vengono rivelati e si aggiunge alle 44 rose rosse, pari agli anni della donna, che le erano state inviate da un avvocato bolognese, insieme all'offerta di difenderla gratuitamente in appello. Nuovo matrimonio in vista, per la «mantide»? La gallerista, fedele al suo «cliché» di donna enigmatica e assolutamente libera negli affetti, non ha accettato né respinto la proposta. Le uniche preoccupazioni della gallerista sono la figlia Soraya, cui invia il danaro che le giunge in carcere, e la decisione del tribunale di Savona che dovrà pronunciarsi fra meno di un mese sulla richiesta di arresti domiciliari avanzata dai suoi difensori di fiducia, Alfredo Biondi e Mirka Giorello. Sulle condizioni psicofisiche di Gigliola Guerinoni sono in corso accertamenti da parte dei professori Giorgio Chiozza e Carlo Baconcini cui il tribunale ha affidato la perizia d'ufficio. I periti di parte, il professore Giacomo Canepa e Andrea Lomi, si sono già pronunciati: «La detenuta soffre di una fonna fisiopsicopatologica in continuo e costante deterioramento con sintomatologia depressivo-ansiosa che presenta un elevato rischio suicidario». I medici del centro clinico del carcere di Pisa, invece, scrivono che «le condizioni di salute di Gigliola Guerinoni sono compatibili con il regime carcerario. Soffre soltanto di una forma depressiva, dovuta alla lontananza da casa e dalla famiglia, comune a tutti i detenuti». Bruno Balbo Gigliola Guerinoni