Lipsia rischiò una Tienanmen

Lipsia rischiò una Tienanmen Il 7 ottobre Honecker ordinò alla polizia di sparare sui dimostranti Lipsia rischiò una Tienanmen Ma Krenz disubbidì ed evitò il massacro WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Il 7 ottobre scorso, durante la visita di Gorbaciov a Berlino Est, Erich Honecker ordinò alla truppa di tenersi pronta a sparare contro i dimostranti che sarebbero scesi in piazza a Lipsia due giorni dopo: disse che avrebbe risolto la crisi tedesca orientale alla cinese, ossia con la stessa sanguinosa repressione di piazza Tienanmen a Pechino il 4 giugno. Fu Egon Krenz, allora il membro del Politburo responsabile della sicurezza e quindi dei servizi segreti, a evitare un massacro, recandosi di persona a Lipsia il 9 ottobre, annullando l'ordine di Honecker e permettendo la pacifica protesta. Lo ha svelato ieri il New York Times, in una drammatica ricostruzione dei dieci giorni che sconvolsero la Germania Orientale. Secondo il giornale, che cita Manfred Gerlach, uno dei leaders dell'opposizione a Berlino Est, una grande dimostrazione per la pace era stata indetta alla Chiesa di San Nicola a Lipsia per la sera del 9 ottobre. La polizia segreta lo aveva saputo e Honecker aveva mobilitato la truppa con l'ordine di aprire il fuoco. Il New York Times riferisce una dichiarazione dell'ex capo della polizia, Markus Wolf, oggi uno dei leader riformisti della Germania Orien- tale: «Sarebbe stato peggio che a Pechino». Gorbaciov fu tenuto all'oscuro di tutto. Quel giorno tuttavia, le invocazioni del popolo tedesco a Gorbaciov affinché promuovesse cambiamenti anche nel loro Paese lasciarono un segno. Racconta il New York Times che il leader del pc polacco Rako- wski, che era col presidente sovietico a Berlino Est, gli bisbigliò: «Forse vi chiedono di liberarli una seconda volta». Gorbaciov «disse chiaramente che l'esodo della popolazione verso la Germania Occidentale e l'impiego della forza per bloccarlo nuocevano a tutti... che era un errore resistere ai tempi». La sera, quando il capo del Cremlino partì, Honecker lanciò la polizia contro la folla a Berlino Est, e ordinò la repressione a Lipsia. Krenz e altri membri del Politburò si resero conto che dovevano bloccarlo. Il New York Times ha descritto una drammatica riunione del Politburò, spaccato in due, ma persino con alcuni membri della vecchia guardia — come l'ideologo Kurt Hager di 77 anni — contrari all'uso della violenza contro i dimostranti. Krenz, a 52 anni il più giovane di tutti, prese l'iniziativa e il 9 ottobre si recò in aereo a Lipsia, revocando l'ordine di Honecker. La locale federazione del pc lo spalleggiò. Il giorno dopo, al suo rientro a Berlino Est, il Politburò stabilì di tenere una riunione allargata, invitando anche Hans Modrow, che sarebbe stato poi nominato primo ministro. L'11 ottobre, un comunicato annunciava che il partito era pronto «a discutere tutte le questioni di fondo della società comunista». Una settimana più tardi, Honecker fu estromesso. Il New York Times sostiene che Krenz e Modrow non sarebbero riusciti a fare nulla se non li avessero spalleggiati Hager e il premier Willi Stoph, che disse bruscamente a Honecker: «Devi dimetterti subito». Krenz fu eletto - uovo segretario del pc e Gorbaciov segnalò il proprio compiacimento. Compiuta la svolta nella Germania Orientale, nessuno pensò più a tornare indietro. Ieri, l'ex capo della polizia segreta Wolf ha dichiarato in un'intervista al Washington Post che da allora sono emerse le prove che Honecker aveva creato una rete di corruzione e di repressione senza precedenti, e ha accennato a un suo possibile processo. A Washington, le rivelazioni del New York Times hanno confortato il giudizio di una parte dell'amministrazione che le riforme a Berlino Est come nel resto dell'Europa orientale sono irreversibili. Henry Kissinger, che fa da consulente a Bush, ha asserito che «le due Germanie verranno riunificate entro il prossimo decennio, forse entro il prossimo quinquennio» e che è compito dell'occidente «convincere l'Urss che è nel suo interesse permettere a una Germania unita di stare nella Cee». L'ex consigliere della Casa Bianca Brzezinski ha suggerito la creazione di un Fondo per la Ricostruzione dell'Europa Centrale. In un'intervista, il ministro della Difesa Cheney ha confermato che Bush si prepara a ridurre le spese militari, e ha pronosticato il ritiro di parte delle truppe Usa dall'Europa «nei prossimi anni». Ennio Carette Cittadini tedesco-orientali in visita all'Ovest fanno incetta di radio e registratori