In Parlamento di Tito Sansa

In Parlamento In Parlamento Il primo voto libero per il nuovo presidente BERLINO EST DAL NOSTRO INVIATO La prima «ora della verità» per il regime Comunista è arrivata. Scoccherà stamane alle 10,30, quando nel Palazzo della Repubblica si riunirà la Volkskammer, il Parlamento del popolo, composto da 500 deputati, per votare liberamente. All'ordine del giorno lo spodestamento del presidente Horst Sindermann, già espulso dal Politburo, e l'elezione del successore. Per la prima volta nella storia della Ddr vi sono quattro candidati, uno per ciascuno dei quattro partiti del cosiddetto «blocco» finora considerati satelliti e succubi del partito comunista. Il partito al potere non ha ancora presentato un proprio candidato. In questi quarant'anni ogni elezione a ogni livello era stata una farsa: il partito comunista presentava un unico candidato, eletto all'unanimità. Oggi sarà un'altra cosa: per la prima volta qualcuno dei 500 aprirà la bocca. All'ordine del giorno è pure l'accettazione delle dimissioni del governo di Willi Stoph (pure estromesso dal Politburo) e l'elezione del nuovo primo ministro. Il Comitato Centrale ha proposto il nome di Hans Modrow, capo del partito nel distretto di Dresda. La sua elezione è sicura perché Modrow è un riformista, l'uomo attualmente più popolare nella Ddr. La «Wende», la svolta cominciata appena 25 giorni fa e proseguita a una velocità da mozzare il fiato, è proseguita anche ieri. Egon Krenz, cedendo ancora una volta alla piazza, ha riunito il nuovo Politburo epurato, proponendo la convocazione di un Congresso straordinario del partito (anziché una conferenza) dal 15 al 17 dicembre. «Ho accolto il desiderio della base» ha detto Krenz, spiegando che il Congresso avrà i poteri di rinnovare i quadri «dal basso», abolendo l'usanza che gli eletti venissero designati «dall'alto». E' previsto che, durante la riunione del Parlamento, diversi deputati presentino le proprie dimissioni e vengano sostituiti da riformisti. «Il Parlamento deve imparare la democrazia — ha detto ieri alla televisione della Ddr Brigitte Zimmermann, membro del Comitato Centrale —. Non sappia- mo come procedere». Da Dresda ha fatto eco Modrow: «Bisogna cambiare molte persone, dobbiamo tenere elezioni libere a tutti i livelli». A Berlino Est, intanto, il presidente della Germania Federale Richard von Weizsàcker, venuto da Bonn a stringere la mano ai soldati della Ddr dinanzi alla breccia nel muro al Potsdamerplatz, al termine di un rito religioso nella chiesa della Rimembranza ha ammonito i tedeschi alla pazienza e alla misura. «Occorre tempo per riordinare le idee e i sentimenti — ha detto —. Non so com'è accaduto quello che è accaduto, nessuno sa come andrà avanti». Tito Sansa

Persone citate: Brigitte Zimmermann, Egon Krenz, Hans Modrow, Horst Sindermann, Krenz, Modrow, Wende, Willi Stoph

Luoghi citati: Berlino, Berlino Est, Bonn, Ddr, Dresda, Germania Federale