«Ma non si parli di unità» di Alfredo Venturi
«Ma non si parli di unità» Dalla Ddr doccia fredda sui «sogni» di Kohl. Modrow: discutiamo... «Ma non si parli di unità» Bush-Gorbaciov a Berlino dopo Malta? DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Soltanto oggi la Camera del popolo, il Parlamento tedesco orientale, lo investirà dei poteri di capo del governo: ma già ieri Hans Modrow ha agito come tale. Lo ha fatto entrando in polemica con Helmut Kohl. Il cancelliere, dice Modrow, deve guardarsi «dalla tentazione di intromettersi negli affari interni della Repubblica Democratica». Si allude evidentemente a quello che il cancelliere ha detto il giorno prima. In particolare al rilancio della riunificazione come scenario possibile, alla insistente richiesta che Berlino Est fissi una data per le elezioni. Questa pressione deve cessare, dice il successore di Willi Stoph. Il problema, aggiunge, non è sapere se il Muro dovrà definitivamente cadere: il problema è riconoscere che «la frontiera è necessaria». Non è la sola reazione provocata dalle parole del Cancelliere. Già sabato mattina, al telefono, Egon Krenz glielo aveva detto: siamo pronti a discutere di tutto, ma la riunificazione no, non può essere all'ordine del giorno. Kohl vedrà Krenz e Modrow ai primi di dicembre, nel primo vertice intertedesco dopo la grande svolta di Berlino Est: ma è impressione comune che il suo modo di affrontare Timprowisa emergenza politica determinata dagli sviluppi nella Repubblica Democratica non abbia, affatto facilitato la preparazione dell'incontro. La sua insistenza sull'autodeterminazione come preméssa dell'unità tedesca, o la promessa di aiuti economici condizionati da comportamenti politici dell'altra parte, non sono parse inopportune soltanto ai nuovi dirigenti orientali. Molti osservatori concordano sul fatto che l'estrema delicatezza del momento impone una cautela altrettanto estrema. In particolare è esplosa furibonda la reazione polemica dell'opposizione. Il più duro è stato Walter Momper, il sindaco socialdemocratico di Berlino Ovest. Kohl, ha detto, non vuole capire quello che hanno capito tutti: che nelle piazze dell'Est non si è mai invocata l'unità, si è sempre invocata la libertà. Altri, come i Verdi, osservano che parlare di riunificazione oggi implica dare per scontato il fallimento del movimento riformista. Il cancelliere parla di «dovere nazionale» a proposito delle sue pressanti richieste ai dirigenti di Berlino: in realtà bisognerebbe incoraggiare i mutamenti all'Est, non cercare di utilizzarli a fini interni. I fini interni sono, naturalmente, elettorali. Kohl ha davanti a sé una scadenza che non gli fa dormire sonni tranquilli. Fra un anno si vota per il rinnovo del Bundestag: e da parecchi mesi i sondaggi danno in calo Alfredo Venturi CONTINUA A PAGINA 2 3a COLONNA Berlino Est: si rimuovono con i bulldozer alcuni pannelli del «muro» per aprire un al tro. passaggio a Ovest
Luoghi citati: Berlino, Berlino Est, Berlino Ovest, Ddr, Malta
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