Fotoreporter si droga e filma la sua morte di M. M.
Fotoreporter si droga e filma la sua morte A Udine il drammatico testamento in una videocassetta: «Sono solo, non ce la faccio più» Fotoreporter si droga e filma la sua morte Davanti alla telecamera si inietta una dose letale UDINE. Ha acceso i riflettori nella stanza da letto, come fosse stato nel suo piccolo studio per le riprese televisive. Ma questa volta la telecamera l'ha rivolta su di sé. Ha baciato la foto della fidanzata, mentre ripeteva ossessivamente «non ce la faccio più», e si è iniettato in vena 10 centilitri di eroina. La morte, poco dopo, lo ha colto in diretta. Così si è ucciso ieri mattina un giovane fotocineoperatore di Udine, Antonino Chisari, 32 anni. Ha deciso di togliersi la vita nella sua casa di via Aquileia 59, una vecchia strada del centro, dove aveva affittato un appartamentino vicino allo studio. Il giovane ha affidato alla telecamera, oltre alle immagini, anche le parole del suo dramma. Una testimonianzavideo lunga oltre un'ora, tanto è durato il suo monologo disperato. E in quella testimonianza gli investigatori sperano alme¬ no di trovare la strada per raggiungere chi gli ha venduto la dose mortale. Il giovane si sarebbe iniettato dell'eroina, ma la polizia non esclude che la sostanza sciolta nella siringa fosse ij micidiale «crack-boom», derivato dalla cocaina. Se così fosse sarebbe la prima volta che questa polvere viene spacciata in Italia. Oggi gli esami scioglieranno il dubbio. Catanese, 32 anni, separato, Chisari lavorava come cineoperatore in proprio con collaborazioni per emittenti private della regione e per l'associazione degli artigiani friulani. Le difficoltà di trovare clienti e una storia sentimentale complessa lo hanno progressivamente segnato. Il giovane da qualche anno era separato dalla moglie, Tiziana Liotta, e viveva da solo, in queste settimane, lontano dalla nuova ragazza che aveva conosciuto a Udine. Fino a pochi mesi fa, peral¬ tro, il lavoro non gli era mancato. Quanto alla sua vita di «trapiantato» dal Sud, non era stata certamente facile, anche se in Friuli aveva trovato amici e buona accoglienza. Quest'estate, anzi, aveva avuto una di quelle rare occasioni che si presentano una sola volta nella vita di free-lance: lavorare per un'emittente privata — TeleFriuli — con la responsabilità di filmare un telegiornale di mezz'ora dedicato ai turisti tedeschi. Aveva fatto un buon lavoro, ed era contento. E sul set aveva anche conosciuto Nadia Gentile, 24 anni, di Tarvisio, che faceva la presentatrice part-time alternando questo lavoro allo studio delle lingue in un istituto di Graz. I due avevano legato subito, continuando a frequentarsi anche quando Nadia, non molto tempo fa, ha dovuto tornare in Austria per riprendere gli studi. Antonino era rimasto solo, con il lavoro sempre saltuario e le prime difficoltà economiche. Si è perduto a poco a poco. Non aveva mai fatto uso di sostanze stupefacenti, anche se ultimamente la polizia aveva ricevuto alcune segnalazioni, e lo sospettava. Ad accorgersi della disgrazia, ieri, è stato un amico e collega di studio, Guglielmo Maiero: alle otto e mezzo aspettava Chisari nel piccolo «Studio 29» di via Duino, per realizzare un filmato commerciale. Ma a quell'ora, Antonino aveva già consegnato alla cinepresa le sue ultime immagini e le parole di un lungo monologo sulle difficoltà di ogni giorno. Poi, sotto l'obiettivo della videocamera, l'iniezione mortale (dieci centilitri, pare corrispondenti a due grammi di eroina). E quando i vigili del fuoco, chiamati da Maiero, hanno forzato la porta della sua casa, Chisari era già morto. [m. m.]
Persone citate: Antonino Chisari, Catanese, Chisari, Guglielmo Maiero, Nadia Gentile, Tiziana Liotta
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