Le piccole donne di Bologna di M. O.

Le piccole donne di Bologna Quasi una sommossa contro le norme sulla statura delle guidatoci Le piccole donne di Bologna Pioggia di ricorsi per patente e cinture BOLOGNA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Trent'anni fa, la signora Luciana Giacomelli riempiva di spumante la «coppa delle dame», ottenuta come miglior equipaggio femminile al rally automobilistico «Guglielmo Marconi». Oggi, è costretta a lasciare il patentino da conduttore e la patente C. Per colpa della sua statura, un metro e 49 portato senza complessi, la signora dovrà accontentarsi di una patente speciale, normalmente riservata a disabili e handicappati. Il veicolo guidato dovrà essere adattato con comandi prolungati e sedili rialzati. Luciana Giacomelli protesta: «In questi anni, la mia statura è sempre stata la stessa. Ho un'intera libreria di coppe vinte nelle gare di rally, nella classe fino a 1300 ce. Oggi mi ritengono un'handicappata». E con lei protestano molte altre auto- mobiliste di Bologna, che dopo essersi presentate agli uffici della Usi per chiedere l'esonero dall'uso delle cinture di sicurezza (il decreto Ferri lo prevede), loro malgrado si sono trovate coinvolte in un tortuoso iter burocratico fatto di controlli e di visite mediche. Alla fine, riconosciute affette da «stato morboso o minorazione che si ritiene possano influire sul possesso dei requisiti fisici e psichici di idoneità alla guida», si sono ritrovate quasi in duecento con la prospettiva di cambiare patente e auto. Molte di loro non si sono date per vinte ricorrendo prima al difensore civico della Regione e poi al Tar dell'Emilia Romagna. Il Tribunale amministrativo ha respinto per il momento la loro richiesta di sospensiva del provvedimento, ma nel merito un pronunciamento si avrà solo nei primi mesi del '90. In attesa, il ministero dei Trasporti ha sollecitato la Motorizzazione civile di Bologna a sospendere ogni provvedimento nei riguardi delle automobiliste che non superano la soglia dell'1,50. «Perché creare nuovi handicappati e nuove barriere culturali quando si fa di tutto per integrare i veri portatori di handicap?», commenta Vittorio Bacchetti, presidente dell'associazione «Progetto handicap», che ha chiesto ai ministeri della Sanità e dei Trasporti di avviare un'indagine sul comportamento dell'Ufficio provinciale patenti e, in particolare, del presidente prof. Antonio Faggioli, accusato di abuso di potere. Replica Faggioli: «Le ambiguità di fondo sono tante. Noi abbiamo dato una certa interpretazione della normativa, ma siamo pronti a modificare il nostro atteggiamento se le autorità competenti, da noi già interpellate, ci diranno di cambiare strada». [m. o.]

Persone citate: Antonio Faggioli, Faggioli, Guglielmo Marconi, Luciana Giacomelli

Luoghi citati: Bologna, Emilia Romagna