Schillaci:«Ci sarò,a tutti i costi»

Schillaci: «Ci sarò, a tutti i costi» L'attaccante non vuole mancare alla partita di Udine nonostante la ferita al piede Schillaci: «Ci sarò, a tutti i costi» Oggi decisione per Aleinikov TORINO. Scusi Schillaci, che cosa le è piaciuto di più della trasferta in Inghilterra? «E' stata un'esperienza entusiasmante quella con l'Under 21, mi sono perfino riposato, sono rimasto quasi sempre in albergo, però qualcosa ho visto: Brighton è una bella città, non quanto Palermo, ma mi hanno detto che lì la considerano la Palermo dell'Inghilterra». Sì, ma impressioni, sensazioni? «Beh, tutte quelle macchine che andavano al contrario, la guida a destra...». Totò non ha detto quest'ultima frase con l'aria di uno che volesse prendere in giro il mondo. Gli è uscita spontanea, come tutto quello che fa nella vita e soprattutto in campo. Schillaci ha davvero scoperto l'Inghilterra con la maglia azzurra. Ma non scorda il primo amore, la Juventus, la squadra per cui tifa da quand'era bambino al Cep (quartiere popolare del capoluogo siciliano dove è nato), la squadra che attraverso la scommessa, ormai vinta, di Boniperti. la perseveranza di Zoff, l'ha trasformato da cannoniere di B ad attuale bomber di A. Dice il picciotto: «La Nazionale non è fuori dai miei pensieri, ma preferisco non illudermi. Quest'anno per me conta solo la Juventus, a maggio ne riparleremo. Se Vicini, a quell'epoca, riterrà opportuno inserirmi tra i 22 dei mondiali vorrà dire che avrò davvero fatto grandi cose in bianconero». Per ottenere il massimo Salvatore Schillaci è disposto anche a stringere i denti, a lottare contro il dolore, il rischio che domenica a Udine si riapra la ferita al collo del piede destro che l'ha costretto a lasciare il campo di Brighton al 44'. «Pensate — afferma Totò — che non m'ero neppure accorto del taglio al collo del piede. L'incidente è avvenuto verso il 20' di gioco ma non ho sentito male, ho continuato fino allo scadere del primo tempo quando ho visto il sangue imbrattare i calzettoni. Solo allora ho capito e mi sono detto, devo uscire. Mi hanno dato tre punti di sutura, non credo che me li toglie¬ ranno prima di domenica. Ma il dottor Bosio mi ha assicurato che qualcosa farà per farmi giocare. Penso che con una protezione di gommapiuma non avrò problemi a calciare, non sentirò dolore. Non so tirarmi indietro del resto, ci tengo a giocare il più possibile, la Juventus ha bisogno dei miei gol». Dall'Inghilterra, Schillaci, oltre a tre punti di sutura, ha portato un messaggio per Zavarov. I due si incontreranno oggi pomeriggio, ultimo allenamento prima della partenza per Udine (domani mattina) e della partita di domenica. «Nell'Under ho fatto subito amicizia con tutti, Maldini è bravo a dare consigli, a dialogare con i giocatori. Ma in particolare mi sono trovato bene con Pagliuca. E il portiere della Samp mi ha fatto vedere il taglio alla mano sinistra provocato dai tacchetti di Sacha in Juventus-Sampdoria. Anche per lui tre punti di sutura. Pagliuca vuol far sapere a Zavarov che non ha fatto assolutamente scena insomma». Ieri Schillaci s'è limitato a un lavoro atletico e ad esercizi fisici in compagnia del preparatore prof. Gaudino. Hanno invece disputato una mini partitella sia Fortunato, che non dovrebbe avere problemi al tendine della caviglia sinistra, che Casiraghi. Zoff considera Schillaci abile per la trasferta di Udine. Non ha dubbi. Qualche preoccupazione destano invece le condizioni di Aleinikov che, assente a Milano per un'infiammazione inguinale, è però andato in panchina nel match Urss-Turchia. Buon segno, vuol dire che Lobanowski non temeva di comprometterne le condizioni facendolo eventualmente giocare a incontro iniziato. Cosa che comunque non è avvenuta. Se Aleinikov giocherà a Udine, Fortunato tornerà a svolgere il ruolo di libero, mentre Tricella andrà nuovamente in panchina. Franco Badolato Totò Schillaci. Con una speciale protezione al piede sarà in campo a Udine