Mercoledì sciopero
Mercoledì sciopero Mercoledì sciopero «Allarmeper la sicurezza» I sindacati accusano le Fs ROMA. I macchinisti fermeranno i treni per ventiquattr'ore da mercoledì alle 14. L'ha deciso ieri pomeriggio il coordinamento macchinisti, riunito d'urgenza appena appresa la notizia del disastro ferroviario di Crotone, motivando l'inziativa con l'esigenza di «difendere le condizioni operative di lavoro e perché gli "errori umani" siano sempre più contenuti». In un comunicato, il coordinamento macchinisti mette in evidenza come la sicurezza del servizio ferroviario deve essere sempre privilegiata rispetto alle esigenze di bilancio dell'azienda. «Le scarse manutenzioni — dicono i macchinisti — i processi tecnologici accompagnati da sfrenate riduzioni di personale, producono inevitabilmente le tragedie che oggi tutti piangono. I macchinisti contestano all'ente questa politica che riporterebbe le ferrovie italiane dal primo posto ner la sicurezza in Europa ai uagici livelli nei quali sono cadute le ferrovie europee». Un invito all'ente affinché accerti le condizioni di sicurezza nel sistema d'esercizio Ctc è stato invece formulato dalle segreterie nazionali di categoria di Cgil-Cisl-Uil e Fisafs-Cisal. I sindacati chiedono sia fatta luce sulla dinamica dell'incidente «e che siano tempestivamente individuate le cause che lo hanno determinato». In un comunicato auspicano che «l'introduzione di nuove tecnologie o di modifiche regolamentari garantiscano comunque l'assoluta sicurezza del trasporto ferroviario». «Mentre chiediamo una rigorosa inchiesta sulle cause del drammatico incidente di Crotone, non possiamo comunque fare e meno — ha detto Giancarlo Aiazzi, segretario generale Uil-Trasporti — di sottolineare come l'incidente di oggi rappresenti anche un monito nei confronti di chi intenderebbe realizzare il risanamento dell'ente soprattutto con i tagli al personale ed agli investimenti, che spesso si traducono nell'abbassamento dei livelli di sicurezza». «Ciò è ancor più preoccupante al Sud — prosegue Aiazzi — dove si registrano i livelli di maggior arretratezza di infrastrutture e mezzi: per questo il sindacato si sta battendo per evitare che la ristrutturazione delle Ferrovie si traduca in una ferrovia più piccola e meno sicura». |Agi]
Persone citate: Aiazzi, Giancarlo Aiazzi
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