La Lituania non cede

La Lituania non cede Wm SCONTRO AL CREMLINO — La Lituania non cede MOSCA. Il vertice del partito lituano, convocato ieri a Mosca per una seduta congiunta e senza precedenti con il Politbjuro dell'Urss, non si piega. Ieri sera, il comunicato del Politbjuro non faceva cenno alla disputa che oppone gli uomini di Vilnius a Gorbaciov, limitandosi ad augurare «successi nella perestroika» ai lituani. Ma Radio Vilnius lasciava intendere che alla seduta del Politbjuro, alla quale erano presenti i massimi dirigenti del partito lituano, lo scontro c'è stato e che i lituani non si sono piegati: «La nostra leadership mantiene le sue posizioni», ha detto alla radio Yuras Pozhela, membro di spicco del partito. La riunione nasce dalla convocazione del 20° congresso del partito lituano, prevista per il 19 novembre, e per un tema assai controverso in discussione, la formazione di un pc autonomo da Mosca, staccato dunque dal pcus. Gorbaciov ha chiesto il rinvio del Congresso, almeno fino alla primavera, quando si saranno svolte le elezioni locali. Ma Vilnius ha replicato che proprio le elezioni richiedono un partito rinnovato. Secondo fonti locali, è certo che la maggioranza dei delegati voterà in favore della nascita di un partito autonomo. Se questo accadrà, il contagio potrebbe presto estendersi alle altre Repubbliche baltiche. Si va verso l'ennesimo scontro fra Cremlino e baltici. Tanto più che la sfida lituana è aggravata dalla decisione di batter moneta, annunciata dal governo locale la settimana scorsa, ed è rafforzata da un'altra sfida estone: ieri il presidente Arnold Ruutel ha dichiarato che la Repubblica continuerà sulla strada della maggiore indipendenza da Mosca, secondo la decisione del Parlamento.

Persone citate: Arnold Ruutel, Gorbaciov

Luoghi citati: Lituania, Mosca, Urss, Vilnius