Italia,un pari tra rimpianti e paure

Italia, un pari tra rimpianti e paure Gli azzurri rispondono con la loro superiorità tecnica alla supremazia territoriale dell'Inghilterra Italia, un pari tra rimpianti e paure Annullato un gol a Carnevale e negato un rigore a Vialli LONDRA DAL NOSTRO INVIATO Wembley sempre stupendo, come colpo d'occhio, è sempre teatro di momenti di sofferenza. Già pesante l'ambiente, e non è il caso di «disturbare» gli hooligans, che sono ben altra cosa, per dire che un collega è stato strattonato e derubato già prima della partita. E sul campo, gli azzurri «derubati» dell'iniziativa dopo 10 minuti di respiro, diciamo pure di illusione. Il primo quarto d'ora è stato lo specchio di tutto il match. Momenti di grande pressione degli inglesi, e tentativi di risposta dei nostri, più tecnici, più eleganti, senza dubbio meno potenti. E in particolare il calcio inglese ha l'orgoglio che bolle nel sangue, per la lunga assenza dei club dalle Coppe. E allora Donadoni che parte danzando viene contrato subito duro da Pearce che lo sovrasta fisicamente, mentre Butcher si accanisce su Carnevale, come farà in seguito su Vialli: all'atletico (anche troppo) difensore centrale il commissario tecnico Bobby Robson ha affidato la guardia dell'azzurro che a turno si presenta in posizione di centravanti. La squadra di Vicini è ben disposta sul terreno, Giannini in particolare opposto al regista avversario Bryan Robson riesce a fare centro ed anche a premere, cercando anche gli spazi per lanci intelligenti. Le sofferenze azzurre arrivano in difesa, soprattutto sulle fasce, un gioco quello dell'attacco «largo» che nel nostro calcio si è perso di vista. E così Waddle a destra e Barnes a sinistra fanno soffrire soprattutto Maldini ma anche Bergomi. Sette falli rilevati dall'arbitro austriaco Forsinger in dieci minuti hanno dato la misura non della cattiveria ma dell'astuzia dei difensori inglesi: tutti interventi rudi fatti con estrema «saggezza» per rompere il gioco avversario in momenti delicati. Così l'avvio azzurro, autoritario almeno a livello di intenzioni, non ha portato nulla di concreto nei primi dieci minuti e all'ir invece la prima azione «all'inglese» ha costretto Zenga ad una prodezza. Azione di Waddle sulla destra, doppio dribbling che Maldini «beveva» con estrema facilità, e cross con palla lunga. Sul secondo palo Barnes schiacciava di testa obbligando il portiere azzurro ad un salvataggio prezioso. Gli inglesi insistevano, gli azzurri erano costretti a chiudersi come Vicini temeva. Baresi andava a opporsi a Waddle sul fondocampo, riceveva il cross sul braccio, ma da posizione molto ravvicinata tanto che neppure gli inglesi, duri ma sportivi, non invocavano il rigore. La replica azzurra al quarto d'ora arrivava con una molle rovesciata di Berti, poca cosa. Non si vedeva Vialli, che svariava su tutto il fronte offensivo, rientrava anche ma commetteva errori di tocco come un maldestro passaggio indietro a Zenga che provocava un calcio d'angolo. Gli azzurri riuscivano a rifarsi vedere in avanti alla mezz'ora, e Carnevale su lancio profondo del centrocampo anticipava Shilton in uscita e metteva la palla in rete. Il fischio dell'arbitro era arrivato nettamente prima del tocco dell'azzurro, anche se ci pare che lo scatto di Carnevale avesse anticipato i difensori in sincronia con il lancio, e quindi la sua posizione non meritasse di essere annullata dal direttore di gara. I nostri ritrovavano slancio, Berti prendeva coraggio sulla fascia sinistra e Giannini lo cercava con un pallonetto delizioso. L'idea era buona ma Walker usciva a chiudere in extremis. E chiudeva la coppia Pearce-Butcher su Vialli al 37', un metro dentro l'area di rigore. Butcher è il più deciso, gambe fra i piedi dell'azzurro che rovinava a terra. Per l'arbitro nulla di irregolare, per noi invece il dubbio forte di un rigore che avrebbe potuto segnare una svolta della partita. Matarrese, Boniperti e Bearzot a sottolineare nell'intervallo i meriti degli azzurri, di fronte alla grande spinta degli inglesi. Il presidente della Juve ci è sembrato fin troppo entusiasta, quando ha parlato di «Inghilterra dominata», ma forse l'emozione del momento ha coinvolto un po' tutti. Intanto, nell'intervallo, il et Robson aveva sostituito il suo omonimo centrocampista con Phelan, por porre un elemento più dinamico sulla strada di Giannini che stava veramente facendo cose buone in regìa. Gli azzurri cercavano di portare avanti il blocco difensivo per tenere il più lontano possibile da Zenga i bianchi, ma andava Butcher su un lungo cross a scontrarsi con il nostro portiere (fallo rilevato) quindi era il funambolico Waddler ad aprirsi lo spazio per il tiro: una vera «bomba» di poco alta. La pressione inglese si accentuava ancora: due angoli conse¬ cutivi aprivano mischie davanti a Zenga il quale a! 10' usciva avventurosamente per una respinta di pugno che spalancava la porta al lungo spiovente di Phelan che rimbalzava vicino al montante fortunatamente fuori. Il merito degli uomini di Vicini era comunque quello di non sfilacciare la squadra, di non perdere le distanze fra uomini e reparti. Costretti a ripiegare, lo facevano tutti in blocco. Sotto il profilo del lavoro di gruppo una gara ineccepibile, malgrado gli inevitabili rischi subiti nei momenti di maggior pressione avversaria. Donadoni ben sorretto da Giannini era l'anima delle rare ma valide risposte azzurre. Entrava Serena al 71', per dare respiro all'esausto Carnevale, ma le occasioni per attac¬ care diventavano sempre più rare. Con altri due uomini freschi (Winterburn per Pearce e Hodge per Mac Mahon) i bianchi riprendevano l'iniziativa con strappi violenti. Proprio Hodge al 72' concludeva un momento di pressione totale con una botta a colpo sicuro che De Napoli ribatteva, con Zenga già battuto. Entrava Baggio a 8' dalla fine, al posto di un Vialli stremato per i rientri e per i recuperi. Non si poteva comunque chiedere al folletto della Fiorentina di mettere paura agli inglesi, gli riusciva soltanto di impegnare almeno una volta il portiere Beasant (subentrato a metà gara a Shilton) con un pallonetto facile. Bruno Perucca liffl BEL'* 4MU* >*t«»::, jj Autentica battaglia. Pochi complimenti a Wembley: qui un intervento deciso di McMahon sul nostro Carnevale, mentre Vialli è pronto ad intervenire

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