Le cartiere Burgo a prova di scalata di Flavia Amabile
Le cartiere Burgo a prova di scalata Più forte il sindacato di controllo dopo l'ingresso della Rizzoli nella compagine azionaria Le cartiere Burgo a prova di scalata Approvata l'operazione sul capitale per oltre200 miliardi TORINO. Si rafforza il gruppo di controllo della Burgo che passa dal 38,68% a quasi il 42% del capitale sociale. E' questo il significato dell'ultima operazione mediante la quale la Burgo ha acquisito la cartiera di Marzabotto dietro cessione alla Rizzoli-Corriere delia Sera del 5,6% del proprio capitale sociale. La Rcs è diventata, così, il quarto azionista della società e la Gemina ha ottenuto un peso ancora maggiore all'interno della compagine azionaria. A questo punto, quindi, il gruppo di controllo risulta composto da Mediobanca con il 14,56%, da Pirellona con il 7,8%. Seguono Gemina (6,06%) e Rcs. E, con quote minori, ci sono l'Italmobiliare (2,55%), l'Imigest (2,18%), le Assicurazioni Generali (1,94%) e la Gaie di Camillo de Benedetti (1,5%). E' con questa nuova veste che la Burgo si è presentata ieri agli azionisti per l'approvazio¬ ne dell'aumento del capitale sociale. L'operazione avverrà in due fasi. La prima prevede il passaggio da 336 a 354 miliardi e 990 milioni ed è riservata alla Rcs che riceverà 3.650.000 nuove azioni ordinarie. La casa editrice non sborserà quattrini ma conferirà la Cartiera di Marzabotto il cui valore ammonta a 58,8 miliardi di lire. La seconda parte dell'aumento di capitale, da 354 miliardi e 990 milioni a 443 miliardi e 738 milioni, è invece rivolta al mercato. Saranno emesse 17.749.521 azioni ordinarie del valore nominale di 5000 lire con godimento primo gennaio 1989 al prezzo di 11.500 lire ciascuna (di cui 6000 lire di sovrapprezzo e 500 lire per conguaglio dividendo e rimborso spese), da offrire agli azionisti nel rapporto di 1 nuova azione ogni 4 già possedute. Nell'operazione è previsto l'intervento di un consorzio di garanzia guidato da Mediobanca. Dopo l'aumento, ha spiegato il presidente Lionello Adler, la Burgo avrà nuove disponibilità per più di 204 miliardi «destinate a sostenere un impegnativo programma di acquisizioni e investimenti». Di cosa si tratta? Innanzitutto della realizzazione di un nuovo impianto per il patinatino presso lo stabilimento di Duino. I lavori sono iniziati a gennaio di quest'anno e dovrebbero terminare nel luglio 1991. La spesa prevista dovrebbe superare i 470 miliardi. C'è qualcosa di più grosso in vista? «Rimaniamo convinti della necessità di un'integrazione a monte», afferma Adler, «per ridurre la nostra dipendenza dall'approvvigionamento esterno». «Ma, aggiunge, finora non c'è nulla di concreto». La cosa più concreta è, invece, la posizione di forza che le cartiere Burgo stanno acquisendo nel panorama interna¬ zionale. Con una produzione annua che dopo le ultime acquisizioni arriverà a 1.600.000 tonnellate, la società si colloca tra le prime cinque aziende Cee. Il 72% della sua produzione è rappresentato dalle carte patinate, il segmento per il quale si prevede che la domanda crescerà nei prossimi anni ad un tasso superiore a quello del prodotto interno lordo. L'unico neo è un contenzioso che pende dal 1987 sulla Burgo. L'accusa è stata mossa da Renato Serafini, uno dei maggiori fornitori e lui stesso azionista della società, che denunciava la mancata iscrizione in bilancio dei prestiti da lui erogati. Il 2 novembre scorso il giudice istruttore di Saluzzo ha rinviato a giudizio il presidente e alcuni consiglieri della società. Il responso spetta ora al tribunale. Flavia Amabile
Persone citate: Adler, Camillo De Benedetti, Duino, Lionello Adler, Renato Serafini
Luoghi citati: Marzabotto, Saluzzo, Torino
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