La Cgil torna nelle fabbriche

La Cgil torna nelle fabbriche Alla Conferenza di Firenze si delinea la nuova organizzazione del sindacato La Cgil torna nelle fabbriche Nelle aziende sarà costituito un coordinamento degli iscritti con la sigla della confederazione La svolta segna la fine delle strutture di base, costituite insieme alla Cisl e alla Uil FIRENZE DAL NOSTRO INVIATO La Cgil torna nelle fabbriche con la sua sigla di organizzazione. Uno strappo secco per il mondo del lavoro, perché fino a ieri la confederazione di Trentin criticava la Cisl e la Uil che da tempo hanno deciso di costituire nelle aziende gruppi ai quali fanno capo gli iscritti e i rispettivi sindacati. La Cgil, lo ha annunciato il segretario confederale Agostini nella sua relazione, «costruirà in tutti i luoghi di lavoro il coordinamento degli iscritti con natura di istanza congressuale». Sarà il primo nucleo organizzativo della struttura sindacale della Cgil. Il coordinamento degli iscritti, però, non è piaciuto a tutti i dirigenti che partecipano alla Conferenza nazionale di organizzazione. Esponenti Cei metalmeccanici della Fiom hanno osservato che è la fine delle speranze di unità sindacale. I metalmeccanici hanno criticato con forza il progetto, che a loro giudizio dareb¬ be più spazio alle «strutture orizzontali» (Camere del lavoro) per le questioni territoriali a spese delle categorie. Il segretario nazionale della Fiom, Mazzone, ha parlato di «involuzione burocratica che comprime il ruolo delle categorie, rendendo ancora più difficile una effettiva unità con Cisl e Uil». E anche il segretario confederale Cazzola ha criticato lo schema organizzativo che penalizza le categorie: «Mi sembra — ha detto — che nel nostro dibattito siano assenti le categorie e che troppo ci si stia soffermando sul ruolo e l'importanza delle strutture orizzontali». «Non è vero che si penalizzano le categorie», ha replicato Agostini. E ha spiegato che, mentre il contratto nazionale di categoria copre quasi tutti, oggi la contrattazione integrativa raggiunge solo il 30 per cento dei lavoratori. Bisogna quindi prendere iniziative nel territorio (gli edili, per esempio, hanno già una contrattazione integrativa provinciale) che saranno affidate alle categorie — se ne hanno la forza — oppure alle Camere del lavoro. Altre novità di rilievo nella futura Cgil saranno le modifiche statutarie. Una, in particolare, avrà conseguenze profonde: l'articolo 5 dell'attuale Statuto definisce l'unità tra le tre Confederazioni (Cgil, Cisl, Uil); l'articolo 8 del futuro Statuto parla, invece, di unità tra organizzazioni sindacali, a partire da quelle confederali. Il segretario confederale della Uil, Larizza, che è intervenuto per la sua organizzazione (per la Cisl ha parlato Smolizza) ha osservato: «L'incertezza sul numero iniziale che inserite nel vostro Statuto rende dubbio il numero finale». La modifica, che dovrà essere approvata dal congresso, testimonia però la volontà della Cgil di associare in futuro «tutti quelli che ci stanno». Un altro passo verso il proselitismo sarà fatto consentendo la «doppia tessera». Potranno cioè iscriversi alla Cgil persone che appartengono ad associazioni (per esempio quella dei quadri) che non abbiano carat¬ tere sindacale. E' escluso, in modo esplicito, che si arrivi al superamento delle correnti (in Cgil, oggi, c'è una maggioranza di comunisti, una forte minoranza di socialisti ed una piccola rappresentanza della «terza componente»). Nel futuro, anche ai vertici, «a livelli di direzione e di potere», potranno accedere rappresentanti di altre istanze: «E' un allargamento del pluralismo non il superamento delle correnti». Per i dirigenti della Cgil è possibile che si prospettino tempi di inquietudine. Oggi sono 65 mila, di cui 13 mila lavorano a tempo pieno. Si ipotizza una grande flessibilità e mobilità nell'utilizzo dei dirigenti con «regole di disciplina» che saranno inserite nello Statuto e con corsi di formazione e riqualificazione che andranno fino alla creazione di un «Istituto superiore di studi sindacali». La conferenza di organizzazione si conclude oggi con la replica di Trentin. Sergio Devecchi

Persone citate: Agostini, Cazzola, Larizza, Mazzone, Sergio Devecchi, Smolizza, Trentin

Luoghi citati: Firenze