Nel 1989 spot per 959 miliardi

Nel 1989 spot per 959 miliardi Biagio Agnes LE CIFRE Nel 1989 spot per 959 miliardi ROMA. Il documento approvato dalla commissione parlamentare di vigilanza autorizza la Rai a raccogliere 59,4 miliardi di lire in più dei 900 incassati l'anno scorso. Un aumento modesto, pari alla crescita dell'inflazione che è del 6,6%. Inferiore a quello che sarebbe spettato al servizio pubblico secondo i meccanismi tradizionali che legano il tetto pubblicitario Rai alle variazioni del mercato. Il documento di maggioranza riconosce che un aumento così basso viene concesso «in via eccezionale» e afferma che potrà essere rivisto, «nel momemnto in cui saranno noti gli indici degli altri introiti Rai»: in sostanza, quando saranno fissati i contributi straordinari dell'Iri che, secondo gli accordi dc-psi già intervenuti, dovrebbe attribuire alla Rai altri 200 miliardi. Nella premessa del documento si riconosce infatti la necessità «di tener conto delle esigenze Rai, nel quadro complessivo degli introiti derivanti dal mancato adeguamento del canone, dal ricavo della pubblicità e da eventuali contributi straordinari dell'azionista». Soddisfatto, Ugo Intini, psi, ha commentato: «Le polemiche in corso sono incomprensibili. La maggioranza aveva concordato come attribuire alla Rai risorse certe sin dalla scorsa primavera e da almeno quindici giorni c'era la possibilità di arrivare a votare il nuovo tetto». [m. g. b.]

Persone citate: Biagio Agnes, Ugo Intini

Luoghi citati: Roma