Cinzano,più utili vendite a gonfie vele e nessuno straniero

Cimano, più utili vendite a gonfie vele e nessuno straniero Entro P89 il nuovo presidente Cimano, più utili vendite a gonfie vele e nessuno straniero TORINO. Un bilancio in crescita, una situazione generale decisamente buona, nessuna bandiera straniera in vista dopo la morte del presidente Alberto Marone Cinzano. Questa sinteticamente la situazione della «Francesco Cinzano», il cui direttore generale, Gianfranco Caci, ha anticipato ieri i dati dell'esercizio chiusosi al 30 settembre 1989. Il fatturato (vendite in Italia e export di prodotti nazionali) è stato di 181 miliardi (24 in più dell'esercizio precedente, in percentuale + 15%), di questi 116 (23 in più dell'anno scorso) sono stati realizzati sul nostro mercato, con un incremento pari al 25%. L'utile netto è previsto in 4 miliardi, + 10%sull'87-88. La crescita della Cinzano in un settore piuttosto stagnante, come è attualmente quello delle bevande alcoliche, ha due spiegazioni: prima di tutto la vocazione dell'azienda per gli spumanti, un segmento che dà notevoli soddisfazioni, poi il lancio di prodotti nuovi, ad esempio il «Cinzano Chiaro». A questi punti si aggiunge la distribuzione di prestigiosi prodotti stranieri, basti citare «Cointreau» e «Glenmorange». Che c'è nel futuro della Cinzano? «Prevediamo una ulteriore crescita sempre sull'onda dei nuovi prodotti — risponde Caci — inoltre la nostra politica commerciale per gli spumanti dovrebbe garantirci il consolidamento dei risultati ottenuti e nuovi spazi». La media di incremento 1988-89 per gli spumanti sul mercato italiano è stata del 3%, abbondantemente superata dal trend della Cinzano. «Tutta la nostra linea tira — aggiunge il direttore — dall' "Asti", al "Pinot Chardonnay" ( + 25% di vendite), ai prodotti d'elite: "Principe di Piemonte" e "Marone Cinzano"». E come verrà affrontata la successione alla presidenza? «Non è ancora stato deciso nulla — assicura Caci —, sarà comunque un vuoto difficile da colmare per il carisma che caratterizzava il presidente scomparso. L'azienda comunque si è data da tempo una struttura manageriale che le consente di procedere anche in questo momento. Penso in ogni modo che la situazione sarà chiarita entro l'anno». Se la poltrona andrà ad uno dei tre figli del conte Alberto (Noemi, Francesco, Enrico), alla vedova, Cristina, o se non resterà in famiglia non è, ora come ora, dato saperlo è certo invece che la composizione azionaria della società rimarrà inalterata. Le voci di una scalata straniera, magari da parte della stessa International Distillers and Vintners, che detiene il 25% del capitale sociale (un altro 25% è dell'Ifint e il 50 nelle mani della famiglia Marone Cinzano) sono state infatti decisamente smentite. Vanni Cornerò

Persone citate: Alberto Marone Cinzano, Caci, Gianfranco Caci, Marone, Marone Cinzano, Pinot, Vanni Cornerò

Luoghi citati: Italia, Piemonte, Torino