Salvador,nella capitale lotta all'arma bianca

Salvador, nella capitale lotta all'arma bianca Il governo di destra proclama lo stato d'assedio e sospende i diritti civili, Washington esclude un intervento Salvador, nella capitale lotta all'arma bianca I guerriglieri all'offensiva attaccano il palazzo presidenziale WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Da due giorni, con crescente allarme della Casa Bianca, infuriano nel Salvador i combattimenti più sanguinosi dall'81, scatenati dai guerriglieri comunisti. Il presidente salvadoregno Cristiani ha proclamato lo stato d'assedio, sospendendo i diritti civili e denunciando il tragico bilancio iniziale del conflitto, 139 morti e 317 feriti in tutto il territorio nazionale, tra cui molti civili, nella maggioranza a San Salvador. Nel più violento attacco della storia della capitale, i guerriglieri hanno occupato i quartieri settentrionali; sono nelle loro mani anche alcuni settori delle città di San Miguel e di Usulutan, distanti un centinaio di chilometri. I guerriglieri hanno assalito innanzitutto le caserme, e il colonnello Ponce, capo di Stato maggiore delle forze armate, ha mandato l'aviazione e i carri armati al contrattacco. Le notizie provenienti da San Salvador, dove si combatte casa per casa, sotto gli occhi delle televisioni, sono sempre più allarmanti. Cristiani afferma di aver ripreso il controllo della capitale, ma lo stesso palazzo della presidenza è stato attaccato più volte. Nei quartieri poveri e presso l'Università Nazionale, gruppi di cittadini aiutano i guerriglieri a scavare trincee e a portare in salvo i feriti. In quattro delle sedici pro¬ vince la controffensiva delle forze armate è stata respinta. L'emittente dei guerriglieri, Radio Venceremos, ha ordinato alla popolazione di restare in casa e ai distrihutori di benzina di rimanere chiusi, e ha ammonito che assalirà i trasporti. I leader della sinistra, Guillermo Ungo e Ruben Zamora, sono latitanti: temono la rappresaglia del governo. A Washington, il ministro della Difesa statunitense Cheney ha escluso un intervento militare in appoggio a Cristiani, il leader della destra. «Tra le vittime c'è una insegnante americana — ha detto Cheney —. Ma i nostri accordi col Salvador prevedono solo la presenza di alcuni consiglieri Usa in territorio salvadoregno, non di truppe». Il ministro ha aggiunto che «i guerriglieri sono in difficoltà, e le forze armate salvadoregne sono in grado di sconfiggerli». Gli attacchi sono stati sferrati, ha aggiunto il ministro, «per strappare concessioni al tavolo dei negoziati di pace in corso fino a una settimana fa... E' un segno di disperazione da parte dei guerriglieri che negli ultimi anni hanno perso terreno e negoziano da posizione di debolezza». Cheney ha auspicato la ripresa delle trattative «come previsto dagli accordi sul Centro America». Portavoce di Ungo e Zamora hanno indicato che il Fronte di Liberazione Nazionale Farabundo Marti ha organizzato l'insurrezione dopo che l'aeronautica militare salvadoregna ha bombardato la sede di un sindacato di sinistra uccidendo dieci persone. «Negli ultimi mesi il governo ha attuato una crudele repressione — hanno affermato i portavoce — che è culminata in questa tragedia. Perché i combattimenti cessino, dovrà fornire precise garanzie di libertà». Lo stato d'assedio, annunciato da Cristiani alla tv, impone il coprifuoco dalle 18 alle 6 del mattino successivo, e consente un fermo preventivo di 15 giorni degli individui sospetti. «I guerriglieri devono sapere che disponiamo delle leggi e della determinazione necessarie a riportare l'ordine» ha detto Cristiani, accusando Cuba e il Nicaragua di avere riarmato di recente i ribelli. La ripresa della guerriglia nel Salvador dopo oltre tre anni di relativa calma minaccia di riaprire la crisi del Centro America, di intralciare le elezioni di febbraio in Nicaragua, e di creare difficoltà nei rapporti Usa-Urss. Il segretario di Stato Baker ha detto che al vertice tra Bush e Gorbaciov il mese prossimo a Malta chiederà che i sovietici «tengano a freno cubani e nicaraguensi». Gli accordi di pace sull'istmo prevedono che tutti i ribelli della regione, di destra o sinistra, depongano le armi. Ennio Carello Un guerrigliero spara contro i governativi in una strada di El Salvador. I ribelli, che controllano alcuni quartieri, hanno attaccato anche il palazzo presidenziale