Inutile drammatica resistenza di Stecca

Inutile drammatica resistenza di Stecca Sul ring di Rimini, il pugile italiano ha dovuto cedere il suo titolo mondiale dei pesi piuma Wbo Inutile drammatica resistenza di Stecca Espinoza s'impone per kot al 7° round RIMIMI DAL NOSTRO INVIATO Il castello delle illusioni è crollato. Al primo impatto con un avversario di autentico valore mondiale Maurizio Stecca è rientrato nella sua dimensione normale cedendo il titolo mondiale dei piuma versione WBO allo statunitense Louie Espinoza, troppo più forte di lui. E' stata una soluzione drammatica, un k.o. tecnico a 2" dal termine di una durissima settima ripresa nella quale Maurizio aveva dovuto fare appello a tutto il suo coraggio, all'orgoglio di un autentico guerriero per non soccombere ingloriosamente di fronte allo strapotere dell'avversàrio. Ma la strada che Espinoza si era aperto all'inizio del settimo round, con un gran gancio sinistro alla mascella nettamente accusato da Stecca, aveva ormai preparato una testa di ponte da cui difficilmente il campione del mondo sarebbe riuscito a liberarsi. Espinoza ha continuato a incalzarlo spietatamente infiorando la sua offensiva anche con un plateale colpo basso giustamente rilevato dall'arbitro sudafricano Christodolou. Ma Espinoza (anche se ha insistito con i colpi irregolari tra cui una polliciata in un occhio al rivale) non aveva più bisogno di troppe scorrettezze per infrangere le ultime resistenze di un avversario che ormai aveva dato tutto. Una prolungata scarica al corpo ha costretto Maurizio ad inginocchiarsi al tappeto. Rialzandosi dopo il conteggio di 8" Maurizio ha fatto chiaramente segno al suo angolo di non sentirsi più in grado di continuare. E l'arbitro, interpretando giustamente questi inequivocabili segni di resa, ha sospeso la lotta assegnando la vittoria ad Espinoza. Peccato, perché Maurizio aveva cominciato il match molto bene, riuscendo a non farsi chiudere alle corde dall'incalzante offensiva dell'avversario. Purtroppo la tattica giusta, quella di toccare ed uscire, non sempre è riuscita al pugile italiano che oltretutto, a partire dal secondo round, è stato pesantemente condizionato da una ferita al sopracciglio sinistro doluta più che a un colpo a una subdola gomitata. Stecca ha cercato di rispondere colpo su colpo e alcuni suoi montanti hanno nettamente scosso il rivale, ma sul piano della concretezza Espinoza si faceva certamente preferire e pian piano è riuscito a macinare la resistenza del pugile riminese costringendolo alla fine ad una purtroppo inequivocabile resa. Nella sconfitta comunque Maurizio Stecca ha confermato di avere le caratteristiche del campione, se non sotto il profilo dell'esperienza che indubbiamente gli manca, almeno su quella del temperamento e del coraggio. E' giovane, potrà ritentare. Il preludio al match, la cerimonia del peso, svoltasi ieri mattina alle 11, era già stato movimentato da due ben distinti fattori: le impreviste difficoltà di Maurizio Stecca nel rientrare nel limite deipesi piuma e le febbrili trattative di Umberto Branchini e del suo «alter ego» portoricano Pepito Corderò per consentire a Francesco Damiani di difendere egualmente entro la fine dell'anno il titolo mondiale dei pesi massimi WBO malgrado l'improvvisa cancellazione del match col sudafricano Coetzer previsto per il 25 novembre a San Juan di Portorico. Maurizio Stecca s'è presentato al peso con largo anticipo su tutti, è salito sulla bilancia sfuggendo ad occhi indiscreti ed è subito sparito seguito come un'ombra dal suo istruttore Elio Ghelfi senza nulla comunicare al suo manager Branchini che, all'oscuro di tutto, ha rischiato per l'ennesima volta l'infarto. Era successo che «Icio» per un banale errore dietetico (un piatto di pasta a cena) si era trovato fuori peso di una cinquantina di grammi. Così è stato dichiarato ufficialmente ma forse l'eccedenza era superiore tanto è vero che, quando dopo aver corso un bel po' sul lungomare Stecca verso le 11,30 è risalito in slip sulla bilancia fermata sul limite esatto della categoria (kg. 57,150), il bilico aveva ancora una male¬ detta voglia di pencolare verso il basso. Il manager di Espinoza (il quale aveva fatto registrare 57 kg. netti) non ha mosso contestazioni per quest'inezia. Quanto a Damiani le trattative intavolate da Branchini e da Pepito Corderò si indirizzano principalmente verso un piccante obiettivo: il trentunenne Michael Dokes ex campione del mondo dei pesi massimi versione WBA e recentemente tenacissimo avversario del fuoriclasse Holyfield da cui fu sconfitto solo dopo 10 incandescenti riprese. A parte la difficoltà di concludere con un margine di tempo così breve, le resistenze maggiori vengono proprio da Branchini cui la prospettiva di osare una seconda volta a così breve distanza dal rischio Espinoza non sorride troppo. L'eventuale match Damiani-Dokes potrebbe svolgersi al Palasport di Aosta il 16 dicembre se la Giunta Regionale valdostana approverà il sostanzioso contributo finanziario indispensabile per varare l'avvenimento. Gianni Pignata RISULTATI: supergallo: Fabrizio Cappai (Ita) kg 55,700 batte Gordon Shaw (GBr) kg 54,700 ai punti in 8 riprese; campionato mondiale pesi piuma versione WBO: Louie Espinoza (Usa) sfidante kg 57, batte Maurizio Stecca (Ita) detentore kg 57,150, per k.o. tecnico al 2'58" della settima ripresa.

Luoghi citati: Aosta, Portorico, Rimini, San Juan, Usa