«Donadoni?Se c'è si fa sentire» di Bruno Bernardi

«Donadoni? Se c'è si fa sentire» Vicini giudica utile il test con gli africani e tesse le lodi del tornante rossonero «Donadoni? Se c'è si fa sentire» Ma boccia l'accoppiata con Baggio: «Mai insieme dall'inizio» «Serena finalmente fortunato, Vialli segnerà nelle gare vere» VICENZA DAL NOSTRO INVIATO «Questa amichevole non ci ha portato gloria ma neppure danni». Il commento di Vicini fotografa una partita a senso unico disputata nella metà campo dell'Algeria e vinta con un gol di Serena in sospetto fuori gioco. Altroché Brasile d'Africa! «Ci voleva — spiega Vicini — un incontro con una scuola diversa, da rispettare ma di tipo ostruzionistico. C'era solo da perdere, contro una squadra cortissima, dotata di un buon fraseggio e di un paio di elementi molto validi tecnicamente. Era difficile passare tra una selva di gambe. E con le africane, vedi Camerun e Zambia, non si è mai fatto bella figura. Comunque il successo è meritato anche se, nel calcio, non sempre le occasioni create pagano. C'è stata una risposta atletica e questo è positivo per la sfida di mercoledì a Wembley con l'Inghilterra». Per sbloccare il risultato, dopo 73' di attacchi, c'è voluto Serena: decisione premeditata o improvvisa? Avevo già programmato di inserire, nella ripresa, Ferrara e Donadoni. Il resto dipendeva dalla gara. L'impiego di Serena non era previsto ma, dovendo sostituire l'acciaccato Carnevale, un buon colpitore di testa ci poteva servire. Alla prima o alla seconda palla ha fatto centro e mi rallegro con lui che, in altre circostanze, era stato meno fortunato. Fuori casa avrei po¬ tuto ricorrere a Mancini, più scattante dell'interista. E' stato Donadoni, però, l'uomo della svolta-tattica Come lui ce ne sono pochi in Europa per la grande adattabilità al football internazionale che richiede velocità, resistenza e tecnica. Quando è in forma riesce a dribblare il suo uomo e mette in crisi la superiorità numerica della difesa avversaria. In certe gare, se non c'è si sente. Chiaro che la formula della ripresa si può attuare solo durante la gara, mai in partenza. L'iniziale è riproponibile? Qualche volta sì, non sempre. Vialli, dalla partita con la Spagna a Francoforte, ha segnato due gol in 13 gare dopo averne fatti molti nelle qualificazioni. Come spiega la sua astinenza? Mi auguro che si ripeta negli impegni ufficiali, quelli che contano. Qualche gol gli è mancato per malasorte. E non dimentico che gli avversari gli dedicano massima attenzione. Con l'Algeria si è sacrificato troppo perdendo lucidità in zona-tiro? Non è vero che giocasse troppo lontano dalla rete. Piuttosto l'abbiamo cercato poco, era necessario sfondare sui lati più che sul centro, nell'area intasata. Vialli non è un problema. E Baggio lo è ancora? Ha fatto buone cose, giocate anche brillanti e, come tutti in spazi stretti, ha sbagliato qualche passaggio. Marocchi? Ha tenuto una posizione più arretrata per evitare il contropiede degli algerini che, un paio di volte, si sono resi pericolosi. Cosa non le è piaciuto di quest'Italia sperimentale? Dovevamo attuare un pressing più asfissiante per impedire loro scambi ravvicinati in retrovia che ci spezzavano il ritmo. A proposito di ritmo, l'Inghilterra ne ha da vendere e quella di mercoledì nel tempio di Wembley, dove gli azzurri si esibirono l'ultima volta dodici anni fa perdendo 2-0, sarà una delle poche partite in cui l'Italia potrà giocare di rimessa. Che squadra vedremo? E' presto per parlarne. Gli azzurri, compresi Bergomi, De Napoli e Carnevale, sono tutti in condizione di scendere in campo a Wembley. Vicini chiude così, senza anticipazioni, ma è scontato l'impiego dall'inizio di Donadoni al posto di Baggio. Le punte saranno Vialli e Carnevale. In difesa Bergomi lamenta una leggera pubalgia: si dichiara disponibile, ma è pronto Ferrara. L'allenamento di stamane a Vicenza, prima di volare a Londra nel pomeriggio, fornirà chiarimenti. Come terzino sinistro si prevede il rientro di Maldini anche se ieri De Agostini è stato più che positivo. A centrocampo si riparla di Berti a meno che Marocchi, tatticamente più ordinato, non si faccia preferire all'interista che a Bologna era apparso lontano da una condizione accettabile. Bruno Bernardi Baggio. L'azzurro anticipa due avversari, ma non trova il gol nella sua Vicenza