Serena salva l'Italia dal deserto

Serena salva l' Italia dal deserto La Nazionale dei precari delude a Vicenza contro il gioco difensivo dell'Algeria Serena salva l' Italia dal deserto E c'è anche il sospetto del fuorigioco sul gol del nerazzurro VICENZA DAL NOSTRO INVIATO La giornata che Vicenza aveva dedicato a Baggio è finita con una rivincita personale di Serena. Il suo gol al 73', quando erano trascorsi appena 3' dall'ingresso dell'interista al posto di Carnevale, è stato l'unico squillo di una partita modesta, complicata per gli azzurri dalla tattica difensiva (più che catenaccio, una caotica ammucchiata in area di rigore) adottata dalla squadra algerina. I brasiliani d'Africa, così ce li aveva «disegnati» alla vigilia il et Kermali, hanno dimostrato di saper palleggiare e di avere anche temi offensivi attorno a Madjer, il più dotato di classe, soltanto dopo essere stati in svantaggio. Volevano il pareggio perché sarebbe stato un risultato utile nella guerra psicologica con l'Egitto, avversario il 17 novembre sulla strada italiana del Mondiale. Ci ha detto infatti Madjer: «Se avessimo giocato a tutto campo avremmo fatto sicuramente più bella figura, ma avremmo finito con tre gol nel sacco. Se ne abbiamo preso uno solo è merito del portiere Larbi». Troppo buono l'asso algerino, non vuole giocarsi le simpa¬ tie italiane. Ma è anche possibile abbia ragione, la squadra di Vicini avrebbe sofferto di meno in attacco contro una difesa più aperta. Invece è mancato tutto, alla squadra azzurra, per filtrare negli sbarramenti avversari: la lucidità delle punte Carnevale e Vialli, l'organizzazione (che è semplice divisione dei ruoli) a centrocampo. In prima linea, Vialli ha sbagliato molto nel tocco sotto porta, ma ha avuto il notevole merito di giocare anche sulle fasce, soprattutto a sinistra, per creare spazi in mezzo dove tutti gli altri invece andavano a fare mucchio con gli avversari. Una frana Carnevale, inguaiato da Vicini. Se non lavora rientrando e ripartendo, ma deve stazionare da punta centrale, il suo rendimento si dimezza. Non per nulla il compito che lui ha svolto ieri, nel Napoli lo interpreta Careca. Vista la piega del match, solo palloni alti in cerca di una testa in area algerina, avremmo sostituito prima il partenopeo con Serena. Che l'Aldo fosse però tenuto in serbo per Wembley, l'ariete contro il rude Butcher? Altro tipo di caos a centrocampo, dove Baggio ha pagato sino in fondo la voglia di far bene di fronte alla sua gente. Del viola ricordiamo quattro stu- pende aperture (due per De Agostini, una a testa per Donadoni e Vialli) in posizione di regista, mentre Giannini doveva andare a cercare spazio altrove, soprattutto arretrando. Ma sono state del romanista alcuni pregevoli assist, sprecati, in profondità. Per fortuna che De Napoli ha spinto sulla fascia destra, pur sbagliando la misura di molti cross, e che De Ago¬ stini ha fatto altrettanto sulla sinistra. Cose da sufficienza, comunque. Di tutti meglio Marocchi, energico e intraprendente, rapido nel tocco e nello scatto. Per i difensori nostri solo qualche grattacapo nel finale. Prima, sotto anche loro a contribuire alla confusione. Delusione ma non scandalo, a Wembley ci saranno stimoli e rivali diversi. Gli africani han¬ no corso qualche rischio attorno al 10': punizione di De Agostini respinta a fatica dal portiere, e nella seguente mischia botta di Marocchi deviata di tacco da Vialli con palla-gol ribattuta quasi sulla linea da Adjas. Poi un lungo sonno. Al 60' il primo affondo decente di Carnevale con una staffilata deviata da Larbi, una bella conclusione ma sul portiere di Baggio su centro di Donadoni entrato al posto di De Napoli per dare vivacità all'attacco. E ancora un affondo personale di Marocchi, stoppato al momento del tiro. Al 70', Vicini gettava in mischia Serena che subito faceva sentire il suo peso atletico sugli stremati difensori algerini. 3', ed ecco il gol partita. Baggio apriva per Donadoni, sul cui cross Giannini correggeva la traiettoria smarcando Serena (in fuorigioco, secondo alcuni avversari) il quale al rimbalzo, senza fermarlo, calciava il pallone in rete. E allora l'Algeria usciva dal suo guscio, gli azzurri neppure se l'aspettavano e lasciavano qualche varco. Ma avevano anche l'opportunità del contropiede, offrendo due o tre manovre piace voli. Bruno Perucca Felicità. Per il goleador Serena l'abbraccio di De Agostini e Vialli UT ITALIA ALGERIA ZENGA 6 i LARBI 7 BERGOMI 6 ADGHIOH 5 (46' FERRARA) 6 ADJAS 6 DEAGOSTINI 6 BENHALIMA 6.5 F. BARESI 6 MEGHARIA 6,5 R. FERRI 6 AMANI 5 MAROCCHI 6,5 MADJER 6,5 BAGGIO 6 SAIB 5,5 DENAPOLI 6 CHERIF OUDJANI 5 (51' DONADONI) 6,5 BELLOUMI 6 VIALLI 5,5 (83' HAFFAT) sv GIANNINI 6 RAHMANI 5 CARNEVALE 5 (46' HADJ) 6 (70'SERENA) 6,5 AIL: KERMALI 5 0 Ali.: VICINI 5,5 Arbitro: PETROVIC Roti: 73' Serena. Ammoniti: 35' Adjas, paganti 24.990, incasso 543.747.000 lire (YU) 6,5 36' Belloumi, 43' Adghioh. Spettatori:

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