«La Cee del fisco avanza» di Fabio Galvano
«La Cee del fisco avanza» Intervista con la Scrivener, responsabile europea delle tasse «La Cee del fisco avanza» Lunedì a confronto i ministri dei 12 BRUXELLES DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Un accordo «non facile ma neppure impossibile». Christiane Scrivener non si sbilancia alla vigilia della riunione dei ministri dei Dodici, che domani tenteranno a Bruxelles di concludere l'esame della fiscalità europea (Iva, accise, redditi da risparmio). Francese, ex europarlamentare liberale, ex dirigente d'industria, ex ministro per i problemi dei consumatori, laureata in diritto, lettere e psicologia, la Scrivener ha avuto uno dei portafogli più difficili da gestire, quelle delia fiscalità. Venerdì sera la Commissione ha messo a punto la strategia per il confronto di domani: per l'Iva Delors chiederà garanzie che il sistema approvato dai Dodici — riscossione nel Paese di destinazione e non in quello d'origine come voleva Bruxelles — non si presti a frodi né a eccessi burocratici. E' soddisfatta dalle soluzioni offerte dal comitato ad hoc? Non del tutto. Ha privilegiato semmai la lotta contro la frode a scapito dei carichi per le imprese. Toglieremo la nostra riserva, lunedì, solo di fronte a una decisione soddisfacente. E se non si arriverà a un accordo globale, pazienza. Finora la Commissione ha dovuto fare solo passi indietro? No. Dopo tutto abbiamo già risolto molte cose nel campo della tassazione indiretta, il prossimo ostacolo è trovare l'equilibrio fra lotta alla frode e carichi per le imprese. Forse tutto si risolverà con l'apertura del mercato unico. Lei continua a essere ottimista. Semplicemente constato che ci sono progressi. Certo si preferisce parlare dei treni che arrivano in ritardo e non di quelli che arrivano in orario. Qualcuno dice che lei è tanto pragmatica da aver lasciato cadere completamente le proposte iniziali. Mica tanto. In ogni caso quando si fa una proposta non si afferma una verità assoluta ma si apre un negoziato. Sull'avvicinamento dei tassi si discute ancora e sull'alleggerimento dei carichi delle imprese si sa che occorrerà forniredocumenti sintetici. Spera ancora di poter rovesciare le decisioni dei ministri? Non lo so, per ora si sono pronunciati all'unanimità. Ma non si sa mai, potrebbe anche esserci una via mediana. 1 Vale ancora l'obiettivo di concludere entro fine anno? Non lo escludo. Per le accise su alcol, tabacco e prodotti petroliferi, per esempio, abbiamo trovato una soluzione formidabile. Ma alcuni Paesi l'hanno già respinta. Sa che cosa succede se rifiutano questo progetto così morbido e adattabile? La Commissione dirà all'opinione pubblica che gli Stati non vogliono fare quello che hanno deciso di fare. Bisogna essere seri nella vita. Quella è un'ottima proposta. C'è un tasso di riferimento: chi è al disopra, se lo riduce, non può ridurlo oltre quel limite; chi è sotto, se lo aumenta, non può superarlo. Lei è combattiva. Certo, perché quando si trova una soluzione ragionevole, possibile e che permette di andare avanti, bisogna denunciare chi mette i bastoni fra le ruote. E i redditi da risparmio? La ritenuta alla fonte, in parti¬ colare se liberatoria, è la soluzione dell'avvenire: ma oggi gli Stati non l'accettano. Ha avuto difficoltà in Germania, oltre che negli Usa. Ma con la mondializzazione dei mercati finanziari occorreranno regole internazionali. Il ministro Formica ha rilanciato l'ipotesi della ritenuta. Non capisco bene perché. Occorre infatti una decisione all'unanimità, e i fatti indicano che si troverebbe solo. Ci sarà caos dopo la liberalizzazione dei capitali? Non credo, perché ogni Paese si sta preparando. E se mai ci fossero in Europa paradisi fiscali, avrebbero la vita dura perché in tutti i Paesi ci sarà una concorrenza al ribasso, eliminando i vantaggi dei paradisi. Non c'è piuttosto il pericolo di giovare alle oasi fiscali esterne? Non credo: gli svizzeri, per esempio, si stanno dando da fare per creare strutture simili a quelle-che esistono nella Comunità. E non credo molto nelle piccole enclaves. Quando la Gran Bretagna ha liberalizzato i movimenti di capitali, questi non sono tutti partiti per Jersey 0 Guernesey. La gente preferisce trattare i suoi affari vicino a casa. E sarà questa la grande lezione dell'Europa senza frontiere. Fabio Galvano il commissario Cee ai problemi fiscali, Christiane Scrivener
Persone citate: Christiane Scrivener, Formica, Iva Delors, Scrivener
Luoghi citati: Bruxelles, Europa, Germania, Gran Bretagna, Jersey, Usa
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