«Se mancano i giudici è colpa loro» di Giovanni Bianconi

«Se mancano i giudici è colpa loro» Intervista col ministro vassalli: ho proposto concorsi straordinari, ma il sindacato non vuole «Se mancano i giudici è colpa loro» Sul caso Bologna: «Ho chiesto l'azione disciplinare contro Nunziata dopo il suo rinvio a giudizio per calunnia: è grave» Sul trasferimento da Palermo di Ayala e Di Pisa: «E' una decisione del Csm che mi guardo bene dal commentare» SIRACUSA DAL NOSTRO INVIATO «La corporazione dei magistrati a volte non ci rende la vita facile e non ci aiuta a risolvere i problemi. Come adesso che si oppone alla proposta di reclutare nuovi giudici attraverso concorsi straordinari». Signor ministro, sta dicendo che l'Associazione magistrati ostacola il nuovo processo penale? «No, la carenza dei giudici è un problema molto più antico, che non c'entra col nuovo codice. Non è forse da anni che in Calabria e in tante altre zone non ci sono magistrati a sufficienza? A mio avviso è necessario fare nuovi reclutamenti attraverso concorsi e procedure ugualmente seri e garantiti, ma più snelli, mentre l'Anm non ne vuole sapere». Giuliano Vassalli, ministro della Giustizia, intervenuto al convegno delle amministratrici locali socialiste dove si parla anche di criminalità organizzata e di donne vittime della mafia, passa in rassegna alcuni dei principali problemi che assillano l'amministrazione giudiziaria. «In altri settori ci troviamo di fronte ad ostacoli che hanno del ridicolo. L'attuale legge sul collocamento non ci permette di assumere più di duecento dattilografi dei 1200 necessari, quando ce ne sono migliaia disponibili. Per prendere gli altri bisogna modificare la legge, e per fare questo bisogna attendere i pareri di tre commissioni per ogni Camera». Un altro ostacolo sul cammino del nuovo processo appena partito è quello degli uffici di polizia giudiziaria, dove pure il personale è insufficiente.,. Le norme del nuovo codice su questo punto dicono che il personale di polizia giudiziaria dev'essere almeno il doppio di quello della magistratura. Io poi ho trasmesso al ministero dell'Interno richieste che alzavano di molto questo tetto. Loro invece si sono voluti fermare al minimo indispensabile. Non è colpa mia. E la legge sul gratuito patrocinio per i non abbienti? Si era detto che le norme per garantire una difesa anche ai più poveri dovessero andare di pari passo col nuovo codice, ma la legge non c'è ancora. Come mai? La legge l'avremmo già se l'op- posizione riducesse un po' le sue richieste e ci accontentassimo di quello che ci viene dato per adesso. Loro chiedono che lo Stato stanzi quasi 300 miliardi per questa legge, ma il ministro del Tesoro non ce li dà. Io ho già ottenuto che, rispetto ai 22 miliardi previsti inizialmente, per quest'anno si arrivasse a 70, che poi nell'ultimo testo nella finanziaria sono diventati 100. E abbiamo anche ottenuto di elevare fino a sei milioni il tetto di reddito annuo di chi potrà usufruire gratuitamente dell'avvocato di fiducia. Domani scade il decreto sui termini di carcerazione preventiva per i boss mafiosi che altrimenti torneranno liberi. Che cosa farete se non verrà trasformato in legge? L'ha già detto il presidente del Consiglio, staremo a vedere quello che succede. Se la Camera lo boccia non lo ripresenteremo, ma se non dovesse essere approvato per questioni di tempo, e magari l'esito delle prime votazioni sarà positivo, allora potremmo anche ripresentarlo. Signor ministro, questo è un momento particolare per la magistratura e per i rapporti tra giudici e politica. Si è appena chiuso il «caso Palermo» che già si è aperto quello di Bologna. Lei stesso ha chiesto l'avvio dell'azione disciplinare, oltre che la sospensione dalle funzioni e dallo stipendio, per il sostituto procuratore Claudio Nunziata. Perché l'ha fatto? Già alla Camera, la settimana scorsa, qualcuno giudicò scandaloso che non l'avessi fatto prima. Ma dovevo vedere gli atti. Nunziata è stato rinviato a giudizio da un giudice preparato e stimato come il consigliere istruttore di Firenze Caponnetto per calunnia pluriaggravata e continuata nei confronti di un suo collega. Di fronte alla gravità del fatto, ho ritenuto di avanzare quelle richieste. E' vero che farà altrettanto con l'altro pubblico ministero bolognese Libero Mancuso? Non lo so, può darsi che i miei uffici ci stiano lavorando. Seguirò la vicenda e poi deciderò. E il caso Palermo? Come giudica il trasferimento di Di Pisa e di Ayala? Non giudico niente. E' una decisione del Csm che mi guardo bene dal commentare. Ci mancherebbe altro. Giovanni Bianconi II ministro di Grazia e Giustizia Giuliano Vassalli

Persone citate: Ayala, Caponnetto, Claudio Nunziata, Di Pisa, Giuliano Vassalli, Libero Mancuso

Luoghi citati: Bologna, Calabria, Firenze, Palermo, Siracusa