Uccide per errore il compagno di caccio Sconvolto,si suicida di Roberto Eynard

Uccide per errore il compagno di caccia Sconvolto, si suicida Due morti nei pressi di Biella Uccide per errore il compagno di caccia Sconvolto, si suicida BIELLA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Tragedia nella Baraggia biellese, durante una battuta di caccia: un operaio di 39 anni, Giuliano Paiato, di Biella, ha accidentalmente sparato un colpo di fucile al suo compagno, Alessandrino Mariani, 56 anni, di Benna. Poi, quando ha scoperto che l'amico era morto, si è ucciso accanto a lui. La tragedia è .avvenuta ieri pomeriggio poco dopo le 15 a Campasso di Candelo, in provincia di Vercelli, sul limitare della Baraggia, una zona molto frequentata dai cacciatori biellesi. Giuliano Paiato e Alessandrino Mariani, operai alla Pettinature Riunite di Vigliano, dalla tarda mattinata si erano messi alla caccia di fagiani e nel primo pomeriggio avevano raggiunto il territorio di Candelo. Qui, stando ad una prima sommaria ricostruzione, i due hanno camminato a poca distanza l'uno dall'altro lungo il rio Campasso, un corso d'acqua che scorre per alcuni chilometri nella brughiera. D'improvviso, l'incidente: a un tratto Alessandrino Mariani ha attraversato il piccolo torrente e ha iniziato a costeggiarlo nascosto da alcuni fitti cespugli senza che l'amico se ne accorgesse. Poi, ha deciso di riportarsi sull'altra sponda del Campasso. Ma i suoi movimenti hanno attirato l'attenzione di Giuliano Paiato che, credendo di aver scovato una preda, ha caricato il fucile e ha sparato a colpo sicuro da una decina di metri centrando in pieno l'amico. L'uomo, raggiunto da una ventina di pallini al fianco e al volto, ha lanciato un grido di dolore; poi barcollando, con le mani sulla faccia sanguinante, è uscito dal nascondiglio e dopo aver compiuto pochi passi è stramazzato al suolo. I proiettili gli avevano leso un'arteria causandogli un'emorragia interna. Subito Giuliano Paiato ha intuito la gravità dell'incidente: l'operaio si è avvicinato al compagno per cercare di soccorrerlo, ma dopo aver constatato che Alessandrino Mariani era in fin di vita, è corso verso la cascina Campasso, a trecento metri di distanza. Qui ha incontrato Ugo Prina Mello, un margaro di 17 anni: «Presto vai a telefonare alla Croce Rossa e ai carabinieri», gli ha detto, con la voce rotta dai singhiozzi e il viso stravolto. Il ragazzo, che aveva udito il colpo di fucile, si è subito reso conto della tragedia, e ha avvertito la famiglia Ramella Pezza, proprietaria della fattoria. Ma, mentre dalla cascina scattava l'allarme, un secondo sparo è risuonato nella campagna. «Tra i due colpi sono trascorsi alcuni minuti — ha raccontato il giovane al procuratore della Repubblica Enrico Gumina — . Lo stesso tempo impiegato dal cacciatore per tornare accanto al compagno». L'operaio, infatti, dopo aver chiesto i soccorsi, era corso con il cuore in gola nel punto in cui aveva lasciato Alessandrino Mariani. Ma quando l'uomo era giunto, il compagno era già morto. Sconvolto dal dolore Giuliano Paiato si è inginocchiato accanto all'amico; poi preso in mano il suo fucile Beretta, lo stesso che aveva causato la disgrazia, lo ha puntato al cuore e ha premuto il grilletto. La tragedia era compiuta. Roberto Eynard

Luoghi citati: Benna, Biella, Candelo, Vercelli