«Cipro,terroristi contro l'Alitalia» di Francesco La Licata

«Cipro, terroristi contro l'Alitalia» La notizia, pubblicata dai giornali di Larnaca, è stata confermata alla Farnesina «Cipro, terroristi contro l'Alitalia» Sventato l'attacco di un commando filo-libico ROMA. «Terroristi all'orizzonte per l'Alitalia». Così ieri titolava, su cinque colonne, il quotidiano cipriota Eleftherotipia dando notizia che un «commando» filo-libico preparava un attentato contro un aereo passeggeri della compagnia italiana. Il giornale aggiungeva che i terroristi avrebbero dovuto agire «probabilmente a Larnaca», ove sorge l'aeroporto cipriota che serve il Libano. La notizia è stata ammessa dalle autorità italiane. L'ambasciatore a Cipro, Guido Rizzo Venci, ieri a mezzogiorno ha informato la Farnesina di aver ricevuto conferma dal ministro dell'Interno cipriota che gruppi terroristici siriano-libici si preparavano ad attaccare «installazioni italiane, aeroporti o anche compagnie di bandiera». L'ambasciatore non ha confermato ufficialmente ai giornali ciò che, per compiti istituzionali, è tenuto a riferire soltanto alle autorità di governo. «Non ho compiuto passi ufficiali — ha detto al telefono — perché mi è impossibile, ma ho parlato praticamente con tutte le autorità cipriote. Ho visto il ministro dell'Interno e il capo della polizia. Mi sembra che la situazione sia sotto controllo, gli uffici investigativi ci sanno fare e, pure in una situazione confusa, riescono a raccapezzarsi». Ciò non vuol dire, però, che qualcuno (i giornali locali ed anche la polizia di Nicosia parlano dell'esistenza di un «coordinamento tattico» fra gruppi terroristici siriani e libici) non abbia tentato di attaccare interessi italiani e, soprattutto, non è escluso che possa ritentare. In questo senso si spiega l'imbarazzo della Farnesina di fronte all'ulteriore gesto di ostilità dei libici, dopo l'uccisione di Roberto Ceccato a Tripoli. E, proprio ieri, l'agenzia libica di informazioni Jana, ricevuta a Nicosia, ha riferito della morte di 3 persone per lo scoppio di una mina da guerra italiana. L'attentato, secondo una prima ricostruzione, era in preparazione per domenica scorsa a Larnaca e sarebbe stato sventato dai servizi di sicurezza ciprioti che hanno avvertito le autorità italiane, la polizia e l'Interpol. Successivamente, altri due espisodi avrebbero av¬ valorato i sospetti che nel mirino dei terroristi c'erano «interessi italiani». Entrambi hanno avuto ampio risalto nel giornale del pomeriggio di Nicosia, Apoyevmatini, ma non era citata l'Alitalia, della quale aveva però parlato, in un colloquio con l'agenzia Ansa, un portavoce della polizia. Il funzionario aveva rivelato — e questo è il primo episodio — una segnalazione dall'Interpol di Roma in cui si chiedevano misure di sicurezza per gli aerei Alitalia a Larnaca: c'erano state «minac¬ ce libiche». Una era contenuta in una telefonata anonima ricevuta dall'ambasciata italiana del Cairo martedì scorso. L'altro episodio, riportato da Eleftherotipia e Phileleftheros, riguarda l'arresto di tre arabi, sembra un siriano e due libanesi, coinvolti in un traffico di documenti falsi e sorpresi a rubare timbri della polizia adibiti alle operazioni di frontiera. Gli arresti sono stati collegati al minacciato attentato contro l'Italia. Ma Guido Rizzo Venci, pur ammettendo che «esistono difficoltà nella effettiva identificazione delle nazionalità, a causa dell'intenso traffico clandestino di passaporti, la stragrande maggioranza dei quali libanesi», nega che sia stato provato un collegamento fra gli arresti e il progetto in danno dell'Italia. «So che sono stati bloccati alcuni personaggi coinvolti nel traffico di documenti falsi — ha aggiunto l'ambasciatore — ma non mi risulta che siano da mettere in relazione con la vicenda che ci riguarda. Ripeto, ho parlato col ministro Christodoulos Veniamin, ma non ho ricevuto alcuna conferma in tal senso». L'ambasciatore non ha nascosto l'apprensione per la situazione a Cipro: «Non è facile. Esiste una pericolosa concentrazione perché, oltre che dai valichi "legali", si può entrare per esempio dalla costa. Basta un gommone e una traversata di trecento chilometri per eludere i controlli. Tuttavia devo notare che finora le autorità sono riuscite ad evitare il peggio. L'unico fatto di una certa rilevanza riguarda una sparatoria con 2 morti: transfughi iraniani dissidenti». Per la polizia cipriota, adesso, un motivo d'apprensione in più: le minacce del terrorismo libico contro l'Italia. Gli aerei dell'Alitali:* sono tornati ad atterrare a Cipro lo scorso giugno, dopo 15 anni di assenza. Su Larnaca vi sono voli della compagnia italiana, 4 giorni la settimana; lo scalo è particolarmente preso di mira dai terroristi. A maggio, furono arrestati 6 libanesi trovati in possesso di 2 missili coi quali, confessarono, volevano abbattere l'elicottero del leader cristiano del Libano, generale Michel Aoun. Francesco La Licata

Persone citate: Christodoulos Veniamin, Guido Rizzo Venci, Michel Aoun, Roberto Ceccato