Italia 90 avrà il suo stupidario

Italia 90 avrà il suo stupidario COSI' PER SPORT Italia 90 avrà il suo stupidario Iprincipali «news magazines» italiani hanno scoperto insieme (talpe in redazione?) la necessità di definire lo stupidario degli anni Ottanta. E giù citazioni, ricordi, annotazioni, ironie. Politica e cultura, arte ed economia, finanza ed ecologia, tutto e tutti alla berlina, vista la produzione scritta, ottima e abbondante, di cretinerie, sentenze, equivoci, profezie smentite. Non lo sport, presente soltanto, se abbiamo letto bene, una volta, e per una faccenda di banalsentimentaloidismo. Da essere orgogliosi, da essere preoccupati. Il fatto è che gli anni Ottanta finiscono alla fine del 1990. E ci sembra di avvertire un'attesa, non benevola, per cosa riusciremo a combinare nel prossimo anno calciomundialistico. 1990, pensieri di grandi prati verdi, di grandi trionfi azzurri, di grandi emergenze rosse e di grandi spazi bianchi, in attesa di essere riempiti con le fesserie che scriveremo. » • • Ma la sentite la risata? Arriva da tutto il mondo, soltanto a Natale ce ne sarà una più forte. E' la risata di tutti i calciatori stranieri che, non appena c'è da noi una sosta, svolazzano ai loro paesi, chi per giochicchiare nella Nazionale, chi per farsi togliere un callo dal professorone di fiducia, chi per salutare la mamma, chi perché sì. Poi qui fanno i difficili su una mezzoretta in più di allenamento. • * » Due calciatori nell'occhio del ciclone, dove poi sembra che si stia benissimo, il casino è intorno, ci ingannò Salgari. Uno è Ancelotti, alla centesima operazione, ha scelto Perugia che è un chirurgo italiano, autore già di due miracoli sulle sue gambe, non ha ceduto a sirene straniere. Eppure ci sono calciatori che vanno all'estero per curarsi un'emicrania. Tifando per il ritorno di Ancelotti si tifa per il bisturi italiano, lui gioca anche per le Usi. L'altro è Tacconi: ci piace così tanto che ci permettiamo di dire che ha sbagliato il tempo per dire cose fra l'altro datate: nel senso che i giornalisti sono andati a Vicenza sapendo già che Tacconi avrebbe straparlato. Ha scritto una lettera, citando coni scrii la Bibbia al posto del Vangelo, ci è sempre più simpatico, però è ancor meno credibile: è uscito, poi con la lettera è tornato in porta, e intanto Boniperti e Zoff gli fanno gol. # * • E' venuto in visita speciale alla Juventus Benigno Bartoletti, medico del rallysmo Lancia e della Ferrari. Ha alcune idee sul poco allenarsi dei calciatori. Ha parlato, ha detto quello che voleva, doveva dire. E' un apostolo del forte consumo di mirtillo, che rifila a piloti, manager, adesso forse calciatori, spalmandolo addosso a chi non vorrà mangiarlo. Così anche la faccenda di Tacconi finirà a bacche sulle spalle. # # * La vicenda di Valdano che si offre alla Nazionale argentina, garantendo allenamenti privati e forma fisica con impegno solitario, potrebbe essere, in caso di esito favorevole, una smentita a chi parla del calcio come del trionfo del collettivo. L'idea di un giocatore costruito a parte per un certo impegno era d'altronde di Heriberto Herrera, il paraguaiano allenatore della Juventus, sergentone del lavoro di gruppo, il quale però diceva: «Nel calcio moderno le difese prenderanno sempre più forza sugli attacchi, per sbloccare le partite ci vorranno prodezze individuali forse da circo». Poi però Heriberto multava due giocatori se in allenamento stavano troppo vicini uno all'altro, soffiandosi addosso a vicenda anidride carbonica. # » » Anche De Merode, vicepresidente del Ciò e capo dell'antidoping, è per il ritorno di Ben Johnson alle gare, dopo i due anni canonici di squalifica: ha pagato come un uomo qualunque, deve avere la possibilità di ritorno di un uomo qualunque. Johnson entro poco avrà la benedizione del governo canadese, diventerà un pentito ottimale, praticante la redenzione, un bipede didascalico. Allora il difficile risulterà, per il mondo dello sport, non assumere quel doping che sarà la voglia, a suon di dollari, di esibire offrire avere Johnson nel circo del perbenismo trionfatore. Gian Paolo Dimezzano

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