Baresi, innocente e libero

Baresi, innocente e libero Minima la possibilità che sia condannato per i fondi neri al Milan Baresi, innocente e libero // suo avvocato vuole dimostrare che si trattò di un prestito Campana: «Condannato a lasciare la Nazionale? Assurdo» MILANO. I tifosi italiani, la Nazionale e soprattutto Vicini possono stare tranquilli: Franco Baresi continuerà a indossare la maglia azzurra fino a quando il citi e lo stesso giocatore lo riterranno opportuno, comunque sarà a dirigere la difesa dell'Italia ai prossimi Mondiali. Pare infatti che sia decisamente minimo il rischio che il tribunale di Milano possa infliggere al libero rossonero i nove mesi di reclusione richiesti dal pubblico ministero Poppa e, come pena accessoria, il divieto di contrattare con le amministrazioni pubbliche, precludendogli così la possibilità di giocare ancora in Nazionale. Come è noto, al processo per le irregolarità di gestione del Milan sotto la presidenza di Giussy Farina, il pubblico accusatore ha chiesto venti assoluzioni e altrettante condanne, ritenendo colpevoli, oltre al presidente Farina per il quale è stata chiesta la reclusione per 4 anni, tutti i componenti del consiglio d'amministrazione e del collegio sindacale del Milan di quel tempo, l'allenatore Nils Liedholm e alcuni giocatori: Pietro Paolo Virdis, Giuliano Terraneo, Agostino Di Bartolomei, Vinicio Verza e appunto Franco Baresi. Secondo il difensore del capitano rossonero, avvocato Massimo Berruti, che ieri ha tenuto la sua arringa. Franco Baresi sarà assolto perché i 500 milio- ni ricevuti a suo tempo dal Milan sarebbero stati un prestito e la somma, come risulterebbe dai documenti prodotti come prova al tribunale, sarebbe da lui stata restituita dopo poco tempo. «La stessa cosa hanno fatto anche gli altri tre giocatori, Virdis, Terraneo e Verza da me assistiti e per i quali ho chiesto la piena assoluzione», ha spiegato il legale. I suoi assistiti, ha aggiunto ancora l'avvocato Berruti, sono stati ritenuti responsabili di evasione fiscale soltanto in base ad alcune dichiarazioni di Giussy Farina che in un secondo tempo ha ritrattato tutte le sue accuse. Intanto, da Vicenza, dove si trova in raduno con la Nazionale in vista dell'odierna partita con l'Algeria e di quella di mercoledì a Wembley con l'Inghilterra, Franco Baresi ha fatto sapere di non essere affatto sorpreso per il clamore della vicenda né per l'incriminazione, ma ha esternato tutto il suo disappunto per Ja vicenda. «Sono molto amareggiato — ha detto il libero —. Con questa storia rischio di passare per quello che non sono. In ogni caso il mio avvocato mi ha detto che posso stare tranquillo». Sergio Campana, presidente dell'Aie, non ha voluto commentare la vicenda, se non sul piano professionale, da avvocato. In merito all'opinione espressa ieri sulle colonne del quotidiano sportivo milanese dal noto giurista Corso Bovio, secondo la quale Baresi rischierebbe anche, in caso di condanna, di venire escluso dalla Nazionale (da uno a tre anni), Campana si è detto di parere decisamente contrario: «Mi sembra un'ipotesi molto remota. In genere questi provvedimenti vengono presi nei confronti di possibili concorrenti ad appalti pubblici. Non è assolutamente il caso di Franco Baresi. In secondo luogo è tutto da discutere e da verificare che la Federazione Italiana Gioco Calcio sia un ente pubblico». La sentenza del tribunale di Milano, dopo le arringhe dei difensori, è attesa tra una decina di giorni. [n. sor.] Franco Baresi è amareggiato

Luoghi citati: Algeria, Campana, Inghilterra, Italia, Milano, Vicenza