Been già sull'attenti

Been già sull'attenti Been già sull'attenti «Anche senza Muller fanno paura» PISA. E' Mario Been il superman del Pisa. Larga parte di merito nella posizione di vertice ottenuta dalla formazione nerazzurra si deve alla classe dell'olandese, alla sua capacità di arricchire il gioco di genialità. E' Been, più di ogni altro, che contribuisce a quel «gap» che, Torino a parte, sembra incolmabile per le altre formazioni del campionato cadetto. La gara di domani con il Torino consentirà un'ulteriore verifica. La partita è ricca di altri motivi di interesse: il portiere Simoni fra i migliori della serie B, gli ex Cavallo e Argentesi (che provengono dalle giovanili di Vatta), il vice bomber Piovanelli (6 reti), Incocciati (fu lui che lo scorso anno condannò il Toro) senza dimenticare che lo stesso tecnico nerazzurro proviene dalle giovanili granata degli Anni Sessanta e che Anconetani, il presidente, è stato per anni legato al Torino. Mario Been resta, sulla carta, l'uomo dal cui piede il Pisa si attende che parta l'assist (ma anche il tiro a rete) che potrà essere decisivo. Ventisei anni, sposato, un figlio in arrivo fra 4 mesi, al secondo campionato in Italia, è esploso quest'anno. Been è un estroso, ma soltanto quando la palla è fra i piedi; quando deve ragionare lo fa invece con molta ponderazione. Sulla gara di domani si esprime quindi con la dovuta prudenza. «Credo che il Torino sia fortissimo, tutti ragazzi di buon livello tecnico, ben allenati. Si dice che in trasferta il Torino non rischi molto, ma non credo a queste definizioni; ogni gara viene determinata anche dalle circostanze e soprattutto dall'avversario. Del resto il Torino è primo, ha il miglior attacco e la miglior difesa. Cosa volete di più?». Ed il Pisa come si comporterà? Può andare ancora bene una domenica di coabitazione? «Tutto può andar bene in questa partita, persino una sconfitta non dovrebbe essere presa in maniera drammatica da nessuno dei due contendenti: è una supersfida, bellissima ma senza drammi nascosti». Argomento stranieri: nel Torino Skoro (e Muller domani però assente), nel Pisa Been: sono loro a fare la differenza in questo campionato? Been dribbla un po' sulla risposta: «Uno straniero o due non bastano a fare la differenza. Il calcio è un gioco di équipe, possono esistere giocatori che trascinano ma non possono fare da soli un risultato. E in questo campionato di B ne abbiamo un esempio: il Como. Ha Milton ma la squadra non gira, almeno per il momento». Può negare, Been, che l'assenza di Muller finirà con il favorire il Pisa? «Lo nego — dice Been — non credo che nell'organico del Torino l'assenza si farà sentire. E' un nazionale brasiliano, d'accordo, ma sono convinto che la squadra di Fascetti resta temibile». Renzo Castelli

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