Triplicata la corsa al servizio enfile di Francesco Grignetti

Triplicata la corsa al servizio enfile La riduzione a 12 mesi, come per la leva, incentiva anche domande di obiettori di comodo Triplicata la corsa al servizio enfile // ministero: «E' urgente un freno, i motivi sono pretestuosi» ROMA. Il moschetto non piace ai giovani italiani. Non è mai piaciuto molto. Ma se l'anno scorso gli obiettori di coscienza erano 5697, l'anno prossimo potrebbero essere quindicimila. La sentenza della Corte Costituzionale che equipara la durata del servizio civile a quello militare ha scatenato un inaspettato boom dell'obiezione di coscienza. Non ci sono ancora dati precisi, ma pare che le richieste di svolgere il servizio alternativo siano triplicate. Il ministero della Difesa appare preoccupato. «L'obiezione di coscienza diventa uno strumento per evitare il regolare svolgimento del servizio di leva travolgendo gli scopi istitutivi della legge», dice il sottosegretario Giuseppe Fassino, liberale. Soddisfatti invece gli obiettori: «E' un primo passo per l'equiparazione tra i servizi civile e militare — dice Massimo Paolicelli, presidente del Coordina- mento romano obiettori —. Il prossimo verrà con la nuova legge che ci sgancia dal ministero della Difesa». Le domande per il rinvio del servizio militare o per l'obiezione civile scadono il 31 dicembre. Ma la corsa al servizio smilitarizzato è già in atto. La sentenza della Consulta di qualche mese fa, infatti, ha eliminato una sperequazione: fino a ieri gli obiettori dovevano servire lo Stato venti mesi e i militari di leva dodici. Dice Fassino: «Gli otto mesi in più erano un filtro efficace, ma adesso faranno tutti la domanda per il servizio civile anche quando non ci sono i seri motivi (che rispetto, ci mancherebbe altro!) dell'obiezione. Si tratta di un grave problema che occorre risolvere in breve tempo se non si vuol correre il rischio di decine di migliaia di domande. Bisogna mettere in moto meccanismi che rendano il servizio civile pari come orari e impegno al servizio normale di leva in modo da scoraggiare le dichiarazioni pretestuose». In pratica, si annuncia una stretta. Probabilmente il ministero rivedrà l'elenco degli enti che hanno diritto all'aiuto di obiettori. E cercherà di reintrodurre qualche differenza: portando a quindici mesi l'obiezione civile (con l'escamotage di un corso di «preparazione» di tre mesi) e riducendo nello stesso tempo a nove-dieci mesi il servizio di leva (anche qui un escamotage: licenze premio di due mesi a fine ferma). «Sulla riduzione della leva a nove-dieci mesi è d'accordo anche l'opposizione — dice Fassino —. I comunisti hanno presentato una proposta di legge per ridurre drasticamente la ferma a sei mesi, ma accetterebbero una proposta di mediazione». Le sedi degli obiettori, intanto, sono sommerse dalle richie- ste di informazione. «Se la nostra sensazione è giusta, a Roma le richieste di obiezione si decuplicheranno. Scompariranno inevitabilmente gli ideali di pacifismo di noi pionieri, ma si arriverà alla libera scelta tra servizio armato e servizio disarmato che noi sogniamo. Dovrà cambiare tutta la mentalità della Difesa», dice Paolicelli. Secondo la nuova proposta, approvata in commissione Difesa ma non ancora legge, saranno esclusi dall'obiezione soltanto i titolari di porto d'arma, i condannati per detenzione di armi o esplosivo, gli appartenenti a gruppi eversivi o mafiosi e i condannati per delitti non colposi. Le domande non verranno più verificate dal ministero della Difesa, ma da un Consiglio nazionale per l'obiezione di coscienza. Francesco Grignetti

Persone citate: Fassino, Giuseppe Fassino, Massimo Paolicelli, Paolicelli

Luoghi citati: Roma