CONVULSIONI NEL CUORE DELL'EUROPA di Enzo Bettiza
CONVULSIONI NEL CUORE DELL'EUROPA CONVULSIONI NEL CUORE DELL'EUROPA CON la sensibilità di un patriota polacco e di un europeo lungimirante, Adam Michnik, uno dei massimi esponenti di Solidarnosc, ha colto nel segno: «Noi non abbiamo alcun interesse a consolidare la situazione stalinista nella Ddr, a garanzia di una perenne divisione della Germania. Ma sono preoccupanti i toni revanscisti che su questo tema appaiono in Germania». Così, mentre sotto la spallata dei tedeschi orientali crolla il muro dell'impero sovietico a Occidente, inghiottendo nella rovina ciò che resta del potere comunista nella Germania dell'Est, è dalla Polonia non comunista, guidata da un primo ministro cattolico, restituita giorno per giorno alla sua identità e sovranità nazionale, che si levano le prime voci allarmate per l'inatteso boomerang emerso all!improwiso dal grandioso processo rivoluzionario in atto nell'Europa centrorientale. Il boomerang è la riunifìcazione tedesca. Nessuno ci aveva pensato nei primi sussulti della perestrojka e della glasnost gorbacioviane. Allora, si dava quasi per scontato che la Germania orientale sarebbe stata l'ultima marca dell'impero a risentire del vento riformista che soffiava da Mosca. Dura, benestante, organizzata, prussificata e stalinizzata, recintata dal muro e da una spietata polizia di frontiera, quella seconda Germania, che si considerava l'erede storica del comunismo tedesco da Marx a Liebknecht, sembrava inamovibile nella sua granitica immobilità ortodossa. Pur fruendo sottobanco di ogni possibile aiuto da parte della Germania capitalista, la Ddr, sino a qualche mese fa, continuava a ostentare, nei tumulti della perestrojka, una sua invulnerabilità sprezzante e pedagogica, insegnava a tutti come difendere il socialismo reale dagli assalti della libertà. Egon Krenz, poche settimane prima di dover succedere a Honecker, aveva portato addirittura di persona a Pechino il plauso della dirigenza comunista tedesca per il massacro sulla piazza Tienanmen. Su tale sfondo, tutto quello che è avvenuto, che sta avvenendo nella Germania dell'Est, ritenuta fino a ieri l'antemurale della conservazione veteroleninista, è il sintomo di quanto profondo e forse irreversibile sia ormai il fermento rivoluzionario che anima tutti i popoli dell'ultimo impero coloniale del mondo. Se non regge neppure la Ddr, la prima della classe, vuol dire che la crisi del sistema sovietico e dei subsistemi da esso derivati è totale e senza scampo. Davanti a questo improvviso, inaudito, verticale sconquasso dello Stato concentrazionario tedesco, vengono in mente due famose massime di Tocqueville. Una si sta realizzando in pieno nella Ddr senza Honecker e nella Bulgaria senza più Zhivkov: «Non ve nulla di più rischioso per un governo autocratico del tentativo di migliorarsi con Enzo Bettiza CONTINUA A PAGINA 2 PRIMA COLONNA
Persone citate: Adam Michnik, Egon Krenz, Honecker, Liebknecht, Marx, Tocqueville, Zhivkov
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