TUCCI RUSSO

TUCCI RUSSO TUCCI RUSSO Modelli di comportamento di Klaus Jung IETRO, o dentro, forme estremamente eleganti, di un'eleganza fatta di rigore e di esattezza, Klaus Jung si rivela artista particolarmente complesso. Forse il più complesso, all'interno del gruppo di artisti tedeschi che, a partire dal 1980, lavora facendo capo alla Galleria Konrad Fischer di Dusseldorf, e che a più riprese abbiamo potuto vedere qui a Torino da Tucci Russo. La caraneristica più vistosa i di questi artisti è l'utilizzazione dell'architettura, un'architettura che ingloba scultura e pittura. Nel gruppo di opere esposte al primo piano della Galleria, «I Troni», Jung propone l'architettura nella sua dimensione spaziale e strutturale, ma anche nelle sue possibilità decorative: i «Troni» sono «oggetti architettonici» che animano lo spazio ma, al tempo stesso sono dettagli ornamentali, motivi decorativi, segni araldici. Ma i segni araldici spesso vogliono anche stimolare la memoria, vogliono essere simboli. Al secondo piano della Galleria, con la serie di scatole di ve¬ tro cui sono applicati collages di immagini pubblicitarie (e a questo punto Jung recupera la lezione di Rauschenberg), intitolata «Modelli di comportamento», l'artista tedesco affronta più esplicitamente la problematica sociale. Le immagini si riferiscono agli oggetti più banali, ripetitivamente proposti, che popolano la nostra quotidianità; d'altra parte i fogli di giornale con le immagini pubblicitarie sono ritagliati ai margini secondo schemi ornamentali: Jung, questa volta, mentre ribadisce l'idea dell'impegno, riprende il discorso delle possibilità anche decorative dell'arte. Tutto, in questi lavori, è sempre tutto e il contrario di tutto: la complessità della ricerca di Jung tuttavia si intravede appena, e non impedisce, come si diceva all'inizio, la costruzione di opere immediatamente godibili. Anna Minola Klaus Jung, Galleria Tucci Russo, corso Tassoni 56, fino al 31 ottobre; orario 10-12,30 e 15,30-19; chiuso domenica e lunedì.

Luoghi citati: Torino