Dialoghi e maratona per Moderna

Dialoghi e maratona per Moderna MILANO FESTIVAL Dialoghi e maratona per Moderna MILANO. «Dialogo con Maderna» si intitola il festival organizzato da Mario Messinis per la Rai di Milano e ciascuno dei diciotto concerti assomiglia veramente ad un dialogo tra il musicista ed i suoi interlocutori preferiti. Più che di concerti si tratta di maratone che per oltre quattro ore conducono il pubblico attraverso i meandri di un appassionante viaggio musicale. Quello di sabato non faceva eccezione, così accanto alla Grande Aulodia di Maderna si potevano ascoltare i Kinderto tenlieder di Mahler, Jeux di Debussy e la prima esecuzione di un preludio sinfonico di BusSOttl intitolato Phedre n. 4. De. . confessare tuttavia che non sono stali tanto quei noti capolavori, egregiamente diretti da Lothar Zagrosek con la partecipazione, nella Grande Aulodia, di solisti come Roberto Fabbriciani e Maurice Bourgue, ad attrarre la curiosità mia e del pubblico, quanto la possibilità piuttosto rara di fare l'esperienza del teatro di Maderna attraverso l'esecuzione del Venetian Journal e del Satyricon. Si tratta di opere composte negli ultimi due anni di vita e nate entrambe da una schietta ispirazione comica. Il Venetian Journal ci narra le avventure di un viaggiatore del diciottesimo secolo nella città lagunare attraverso una prosa inglese striata di francesismi e italianismi che incrinano umoristicamente il testo. Personaggio unico è un tenore che canta e recita attorniato da una piccola orchestra. Lo humor del testo e della musica è quanto mai divertente ma anche pericolosamente affilato: si avverte benissimo la minacciosa profondità di tutta quell'ironia ed il Satyricon, costruito su brani tratti dalla cena di Trimalcione, vede accrescersi la «vis comica» ma anche l'inquietante profondità. L'espressionismo tedesco e l'antichissimo italico aceto, l'Opera lirica e il Cabaret, la musica da intrattenimento e la più ricercata polifonia partecipano a questo olocausto della tradizione. Pochi componimenti del nostro tempo ci fanno assistere ad una meditazione così radicale sull'intero ciclo dell'esperienza teatral-musicale; eppure tutto è fatto con mano così abile e divertente che quasi non te ne accorgi ma quando si spengono le luci della ribalta devi fare i conti con la folla di fantasmi suscitati dalla bella performance dei cantanti Paul Sperry, lana Mrazova, Vincenzo Manno, Delfo Menicucci, Luisa Castellani. Enzo Restagno

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