Un pci nuovo senza inni e con un simbolo strano di Luciano Borghesan
Un pci nuovo senza inni e con un simbolo strano Ixi base comunista approva la proposta di riorganizzazione del partito: avrà 5 sezioni tematiche e 35 territoriali Un pci nuovo senza inni e con un simbolo strano Fassino: «Vogliamo essere un partito di massa e un movimento d'opinione» Ottocento presenze — di cui molte nell'atrio per l'impossibilità di accedere all'interno del cinema Bomano — alla conferenza di organizzazione del nuovo pei. Militanti, iscritti, dirigenti hanno discusso per due giorni, alla fine, ieri, hanno ap provato (con 2 voti contrari e 10 astensioni) la mozione conclusiva, letta dal segretario provinciale Ardilo, che impegna il partito a formare cinque nuove sezioni tematiche (su ambiente, diritti degli stranieri, scuola, informazione e comuni cazione, piccola e media impresa), a consolidare il rapporto con il territorio attraverso 35 unioni, a svolgere elezioni pri marie per individuare i candì dati per il voto amministativo del prossimo aprile, a superare 11 tesseramento precedente e a recuperare i fondi necessari al la campagna elettorale attraverso l'autofinanziamento. Un'assemblea diversa quella di questo pei. Niente inni, solo ima bandiera rossa con falce e martello a ricordare il passato. Sotto il palcc, invece, a fianco dello slogan «Un nuovo partito di massa, di progetto, di opinione, dei cittadini» è comparso un nuovo simbolo: un «PCI» scritto e contornalo da tratti di colori, dove il rosso è prevalente, ma con sfumature verdi, gialle... Molli gli inteivenli: «Anche da parte di chi ha esprcso dub bi. riserve, aspettative — ha sintetizzato il segretario cittadino. Morri —. C è un dato comune: avere sedi dove discutere e poter incidere sulle questioni di oggi, sui valori della politica, da persone normali». Piero Fassino, della segreteria nazionale del partito, ha spiegato perché e come dovrà essere portato avanti il processo di riforma. «Il nuovo corso nasce dall'esigenza della politica di rinnovarsi 11 pentapartito ha fallito gli obiettivi di moder¬ nizzazione per il Paese. Siamo alla vigilia di elezioni importanti che possono dare alla sinistra, nel suo insieme, la possibilità di creare un'alternativa di governo. La società ha subito processi di trasformazioni: i cittadini hanno necessita di essere tutelati nei loro diritti. Ci vole più politica e più governo». 11 pei vuol contribuire a guidare i cambiamenti. Ma come farlo in una sinistra cosi divisa? «Il psi ha scelto l'alleanza con la de per avere più spazio e più potere al fine di crescere maggiormente: è legittimissimo, ma cosi è diventato portatore di una politica moderata» dice Fassino. Ai comunisti, dunque, il compito «di rinnovare il bagaglio politico per costruire una strategia capace di accogliere fiducia per far risvegliare il Paese, per non lasciarlo governato solo e sempre dalla de». A chi continua a lanciare critiche al pei riproponendo que¬ stioni del passato, Fassino risponde che «di questa democrazia italiana noi siamo i soci fondatori, e in seguito siamo sempre stati interpreti del tempo che si vive». Il vento che soffia da Est? «Ci sollecita, ma non ci spinge, l'esigenza di cambiamento l'abbiamo indicata mollo prima di Gorbaciov». «E' tutta la sinistra in Europa che deve ridefinire se stessa e noi al suo interno dobbiamo ricercare i terreni di confronto» ha aggiunto Fassino invitando ad avere coraggio, a fere anche forzature per rafforzare il pei «come partito che al carattere di massa vuole unire anche la capacità di fare opinione». Una forza fatta di iscritti e di elettori, con nuove regole, nuove sedi e nuovi temi. «Non è solo cambiar giacca» ha concluso Fassino rispondendo al «cossuttiano» Dolino. 4 Luciano Borghesan
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