Analfabeti in politica

Analfabeti in politica I giovani e la scuola: dai pedagogisti un grido d'allarme Analfabeti in politica «Sono i media a far da padrone» ROMA. «Quella che abbiamo dinanzi è la prima generazione di giovani italiani senza un minimo di educazione etico-politica». Giuseppe Acone, professore di Pedagogia all'Università di Salerno, nchiama l'attenzione su uno dei «temi cruciali» della questione dell'educazione dei Si ovai ii in una società post-in ustriale complessa, fortemente frammentata qual è quella dell'Italia alle soglie degli Anni '90. E aggiunge: «Ci vuol poco, oggi, a capire che siamo di fronte a masse giovanili, anche a quelle che affollano le aule universitarie, senza idee orientatrici sulla realtà e senza l'avvertenza sia pur minima di una coerenza fra etica e politica. Nel Mezzogiorno la cosa è ancora più grave». E' una situazione che ha conseguenze estremamente preoccupanti nei vari settori della vita sociale; ma che è «ancora più dirompente nell'ambito educativo». Per questo, Acone ha scelto di parlarne su «Scuola e didattica», rivista a larga diffusione (oltre 80 mila copie vendute, su circa 300 mila docenti delle medie dell'obbligo) pubblicata dall'Editrice La Scuola di Brescia e dedicata a «problemi e orientamenti per la scuola media»; rivista che promuove, fra l'altro, per metà novembre a Verona, un convegno su «Crisi esistenziale e disagio preadolescenziale: problematiche educative». Una "provocazione": «Prova- te a spiegare ad un giovane di diciassette anni che cosa significa essere comunista oggi, o socialista, o liberale, quando i teorici dei partiti di sinistra citano più Nietzche che Marx e i dirigenti più Dahrendorf che Gramsci — aggiunge Acone — provate a farel'espcrimento di collocare alcune prospettive a destra oasi nistra: vedrete che la confusione è alle stelle». C'è chi parla di "fase di transizione"... «Sarà — replica ma i ragazzi non si orientano. Finché la crisi delle ideologie significa fine delle "totalizzazioni semplificatrici" e cocciute, la cosa può anche rallegrare; quando diventa crisi di qualsiasi idea generale sull'uomo e sulla società e crisi di orientamento educativo, c'è meno da stare allegri. 11 discorso vale anche per gli intellettuali d'ispirazione cristiana». A determinare la crisi complessiva della politicità, intesa come interpretazione globale dei problemi di una società complessa, concorrono — secondo il professore — «la catastrofe mondiale (e anche italiana) dell'ideologia marxista sulla sinistra; la radicale secolarizzazione della politica e della progettualità ad essa connessa operata "al centro" dal partito di ispirazione cristiana, con una netta separazione tra la dimensione etica e quella tecnica-poli¬ tica; la riconduzione del riformismo gradualista e liberal-socialista o socialdemocratico a tecnica di gestione dei ceti emergenti vincenti». Tutto ciò ha «pesanti ripercussioni» sulla educazione etico-politica nella nostra società, sulla educazione ai valori comuni. Ancone: «Fatta eccezione per la chiesa, che continua ad essere un punto di riferimento di grandi gruppi giovanili, tale educazione finisce per essere affidata ai mass media, in quell'interminabile tempo libero e vuoto dei giovani delle società industriali avanzate, non coperto dalla scuola, concepita talora solo come agenzia di trasmissione delle conoscenze». Gli fa eco il professor Giorgio Chiosso, ordinario di Storia della Scuola all'Università di Lecce: «Certo, è difficile, oggi, in una società che gli esperti definiscono "frammentata e differenziata", trovare una piattaforma pedagogico-educativa unanimemente condivisa, come poteva capitare nel secolo scorso. Ma non è una cosa impossibile. La scuola non può rinunciare a proporre valori comuni. E' uno sforzo che bisogna fare, perchè si tratta d'un problema educativo che non deve essere lasciato ai "media"; sarebbe ingiusto ridurre la scuola ad un puro momento tecnico-conoscitivo». Mario Tortello

Persone citate: Acone, Dahrendorf, Giorgio Chiosso, Giuseppe Acone, Gramsci, Mario Tortello, Marx, Sarà

Luoghi citati: Brescia, Italia, Roma, Verona