La «svolta» di Soweto

La «svolta» di Soweto In Sud Africa il movimento anti-apartheid esce allo scoperto: 70 mila persone riunite in uno stadio La «svolta» di Soweto Primo convegno pubblico dell'Anc CITTA' DEL CAPO. Una folla di oltre 70 mila persone si è riunita ieri in un grande stadio tra Johannesburg e Soweto cantando, ballando e sventolando bandierine con i colori del movimento anti-apartheid: si è svolto così il primo grande convegno dell'African National Congress sul suolo sudafricano. Non solo una spettacolare kermesse, ma anche un vigoroso impegno politico, la conferma di «non poter abbandonare unilateralmente la lotta annata» nella quale l'Anc e impegnato dall'inizio degli Anni Sessanta. E, comunque, una svolta storica: gli osservatori hanno fatto notare che il comizio — nello stadio della First National Bank mentre, su un alto pennone, sventolava il grande vessillo nero, verde e oro — può essere considerato de facto la fine dello status di fuorilegge imposto all'Anc trent'anni fa. Sono state innanzi tutto ascoltate le voci dei leaders storici del movimento, liberati alcuni giorni fa dal governo bianco dopo lunghi periodi di deten¬ zione. Nel discorso più importante della giornata, l'ex segretario generale dell'Anc Walter Sisulu, ha riproposto una serie di condizioni al governo del presidente sudafricano Frederik De Klerk. Le richieste di Sisulu sono quelle formulale qualche mese fa e approvate da una speciale commissione per l'Organizzazione dell'Unità Africana (Oua). Prevedono: il rilascio di tutti i prigionieri politici senza condizioni, la fine della messa al bando di tutte le organizzazioni politiche, il ritiro delle truppe dalle megalopoli nere, la fine dello stato d'emergenza e la cessazione di tutti i processi e le condanne a morte a sfondo politico. «Solo allora l'Anc sarà pronta a discutere la sospensione delle ostilità da ambedue le parti», ha aggiunto Sisulu tra gli applausi della folla. Sisulu, 77 anni, intimo amico e collaboratore del capo storico dell'Anc Nelson Mandela, ha detto nel suo discorso di non vedere «al momento indicazioni chiare da parte del governo di essere serio circa negoziati per il futuro del Paese» E ha ribadito il punto fondamentale della politica del movimento anti-apartheid — elezioni a suffragio universale (un uomo, un voto) — che nessun leader bianco sudafricano, De Klerk compreso, ha finora neppure esaminato come ipotesi «A questo punto non possiamo allentare la nostra lotta sulla base di semplici discorsi (da parte del governo)» ha osservato Sisulu. Dopo di che l'ex segretario generale dell'African National Congress ha invitato la popolazione sudafricana a continuare la campagna di disobbedienza civile e a fortificare le organizzazioni di massa e sindacali. Rivolgendosi alla comunità internazionale, ha auspicato anche un incremento delle sanzioni economiche contro il Sudafrica, dicendo che «non sono quelle, come afferma il governo, che producono disoccupazione; ma e la situazio ne anormale creata dall'apartheid la principale responsabile dell'attuale crisi economica». Soweto. Sorrisi (e intransigenza) al convegno del movimento anti-apartheid

Luoghi citati: Citta' Del Capo, Sud Africa, Sudafrica