Praga cambierà nel '90

Praga cumbierà nel'90 Intervista dell'ex ministro degli Esteri di Dubcek Praga cumbierà nel'90 Ma la repressione non si arresta PRAGA. L'ex ministro degli Esteri dì quello cbe era stato il governo della «primavera» cecoslovacca di Alexander Dubcek, Jiri Hajek, ha fornito, in un'intevista radiofonica ad un'emittente italiana, una testimonianza diretta sulla repressione operata sabato nel corso della manifestazione a Praga in piazza San Venceslao per il settantunesimo anniversario della Repubblica, «lo mi trovo bloccato in casa dalla polizia — ha detto Hajek —, come tantissimi altri compagni. Il drammaturgo Vaclav Havel era stato preventivamente arrestato e ospedalizzato. Milos Hajek, presidente del "club Obroda" e Komirst, che fa parte dell'ese cutivo, sono stati arrestati e non sono ancora tornati a casa. Centinaia di compagni sono stati arrestati prima, durante e dopo le manifestazioni». «La pressione esercitata dagli avvenimenti di queste settimane negli altri Paesi dell'Europa dell'Est — ha spiegato Hajek — suscita nervosismo ai vertici del partito, ma al tempo stesso rafforza la solidarietà interna di quello che noi chiamiamo "apparat", cioè la burocrazia. Si vuole ritardare al massimo ogni mutamento, anche se è chiaro che un cambiamento avverrà nei prossimi due mesi, quando sarà avviata la riforma economica in Cecoslovacchia». Hajek ha concluso l'intervi- sta affermando che non si può parlare di un'apertura al dialogo nel suo Paese: «Qui il dialogo esiste oggi soltanto nei commissariati di polizia». Frattanto il bilancio ufficiale sui disordini nel centro di Praga durante la manifestazione, è di 355 fermati, tra i quali 17 stranieri di undici differenti Paesi, più sette feriti fra i dimostranti e tre fra i poliziotti. Almeno uno dei fermati è italiano. Si tratta di Arnaldo Sacchi, di Bergamo, bloccato ieri in piazza Venceslao mentre filmava la manifestazione. Sacchi è stato liberato alle 7,30 di ieri, con un provvedimento di espulsione ed obbligo di abbandonare il Paese entro mezz'ora, cosa che si ritiene abbia fatto, accompagnato in auto da un amico. Fra i fermati figura anche l'attivista Anna Sabatova, che è stata bloccata intorno alle 16, ed ancora Jan Dus, un militante evangelico, e Lubos Vydra, di «Iniziativa indipendente per la pace». Per cinque ore erano stati fermati anche il fratello di Vaclav Havel, Ivan, con la mo¬ glie ed un conoscente, dopo che ì tre avevano visitato Havel all' ospedale «Na Frantisku», dove il dissidente è stato ricoverato in arresto da giovedì. Il numero delle persone fermate preventivamente in vista della manifestazione, a partire da martedì scorso, sarebbe di un centinaio. Parte delle quali già rimesse in libertà. L'agenzia governativa «Ctk» ieri, nel dare l'annuncio degli arresti, ha accusato le stazioni radio americane «Voce dell'America» e «Radio Europea Libera» di avere fomentato le dimostrazioni. L'agenzia ha parlato di «un gruppetto» di 3000 persone (mentre l'opposizione parla di 10.000) riunitesi nonostante gli avvertimenti contrari dalle autorità. Manifestazioni si sono svolte sabato anche a Brno, dove sono scese in strada alcune centinaia di persone. Fra i fermi preventivi in questa città figura anche il dissidente Jaroslav Sabata, padre di Anna Sabatova, arrestata a Praga. Ed a Bratislava dove però all'appello dell'opposizione hanno risposto soltanto poche decine di persone. Ieri pomeriggio a Praga in piazza Venceslao la polizia ha controllato i documenti di passanti e giornalisti. A due troupe televisive, una inglese e una francese, sono state sequestrate le cassette e una delle operatrici inglesi è stata fermata.

Luoghi citati: Bergamo, Bratislava, Cecoslovacchia, Europa Dell'est, Praga