Il San Paolo si allarga in Francia
Il San Paolo si allarga in Francia Il San Paolo si allarga in Francia All'istituto torinese più di 50 sportelli con t'acquisto della Banque Commerciale TORINO. L'Istituto bancario S. Paolo di Torino avrà una propria rete di sportelli in Francia. L'operazione non e stata ancora perfezionata, ma dovrebbe avvenire attraverso la Banque Vernes et Commerciale de Paris (il cui capitale è interamente nelle mani del gruppo torinese) che nei giorni scorsi ha definito le ultime modalità per l'acquisizione della Banque Francaise Commerciale. La notizia era già stata anticipata nei mesi scorsi dalla stampa francese. Ma ieri mattina è diventata ufficiale con la pubblicazione di un annuncio con il quale la Banque Vernes si impegna ad acquisire la quota maggioritaria del capitale della Banque Francaise Commerciale (il 96%) detenuta attualmente dalla Banque Parisienne de Crédit (Gruppo Suez) e sul mercato la quota azionaria rimanente. Dal momento in cui l'operazione verrà conclusa il Gruppo S. Paolo disporrà di più di cinquanta sportelli nella zona di Parigi-Ile de France e nel Sud-Est. «E' un salto di qualità che ci permetterà di essere più preparati al '93», spiega Davide Lange delle relazioni esterne del S. Paolo. Per affrontare la sfida del mercato unico, infatti, le banche europee dovranno essere presenti sui mercati creditizi degli altri Paesi Cee con le proprie reti operative. «Attualmente questo processo è ancora molto indietro», afferma Lange. E spiega: «Creare filiali proprie è molto difficile. L'unica soluzione è acquisire banche locali». E' questa la strategia seguita dal S. Paolo in Francia negli ultimi anni. Tutto è iniziato nel novembre 1987 con l'ingresso nella Compagnie Financière de Suez. Sulla base di questo accordo è avvenuta la cessione della Banque Vernes, che prima apparteneva alla Compagnie. Ed è stata avviata una collaborazione tra il S. Paolo e la Banque Indo suez, che fa capo al gruppo francese, estesa a diversi settori di attività, dagli interventi nel settore dei mercati finanziari specializzati al finanziamento delle grandi infrastrutture pubbliche di trasporto, all'intensificazione del leasing aereonautico. C'è stata poi l'acquisizione di una partecipazione del 10% nella Chargc Oddo, una delle principali società francesi di agenti di cambio abilitati a compiere operazioni di Borsa. E l'ingresso nell'azionariato del Crédit Commercial de France, la nona banca francese. Risale a pochi mesi fa, poi, la creazione di una società nel settore dei mutui casa, la Uniphoenix, con la Banque Indosuez, e le Assicurazioni Agf. E la firma di un accordo di collaborazione con la Caisse des Dépóts et Consignations, la prima istituzione finanziaria francese, per realizzare iniziative congiunte in vista del '93. Perché la scelta della Francia? «Perché è sicuramente uno dei principali mercati per l'Italia in termini di scambio commerciale, risponde Lange. «Ma anche perché — aggiunge — qui le opportunità sono maggiori». E per il futuro? La prospettiva dell'istituto di credito torinese è quella di arrivare al mercato unico europeo non solo con una rete di sportelli propria, ma di riuscire anche a unificarli sotto un unico nome.
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