Ora a Mosca arrivano i fantasmi

Ora a Mosca arrivano i fantasmi Dopo gli Ufo infunano le apparizioni inquietanti in Unione Sovietica Ora a Mosca arrivano i fantasmi Allarme e paura fra i bibliotecari della «Lenin» MOSCA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Le impiegate della biblioteca Lenin non hanno dubbi, e hanno confessato paura e allarme alla redazione di «Sovictskaia Kultura»: il «fondo Nikolai Rubakin», 48 scaffali e qualche migliaio di volumi lasciati in eredità allo Stato dal geniale bibliografo costretto ad emigrare al tempo degli zar, è infestato dai fantasmi, o almeno da un fantasma che si sospetta sia proprio lui, Nikolai Alexandrovich. «Aiutateci, qui da noi è impossibile lavorare e star tranquilli da che il fantasma ci tormenta», è stata la denuncia telefonica di un'impiegata. Il redattore del giornale ricorda di aver chiesto chiarimenti e di essere stato scosso da un sussulto alla «risposta sconvolgente» della sua interlocutrice, perché «la telefonata veniva dalla biblioteca Lenin», prestigiosa e immensa, vanto della cultura sovietica. Ma una visita al «fondo Rubakin», sormontato dal ritratto austero del donatore, l'ha convinto che qualcosa davvero non funziona, nel labirinto di saloni e corridoi che è la «Leninka»: almeno fra le impiegate, lascia intendere il servizio. Il fantasma, ha raccontato una di loro, abita da anni in biblioteca: c'è arrivato dopo la guerra insieme all'urna delle proprie ceneri. Fu allora, assicura chi ci lavora, che Nikolai Alexandrovich «lasciò il recipiente per condurre la sua triste vita di fantasma in mezzo ai libri ai quali aveva tanto tenuto»: le sue prime manifestazioni risalgono a quel tempo, ma soltanto di recente sono cominciati i fastidi seri, per ragioni che nessuno si azzarda a spiegare, sul giornale. Per esempio? «Per esempio se al mattino, arrivando al lavoro, non saluti il suo ritratto — racconta un'impiegata — per tutto il giorno non riuscirai a trovare il libro giusto». A chi fa il turno della sera, poi, «il fantasma mette una paura che non si può descrivere», e che per la verità non è illustrala nei dettagli. Dopo i puntuali resoconti sugli incontri con gli extraterrestri, la stampa sovietica apre ai fantasmi, ma il desiderio di soprannaturale, questa volta, non ha il conforto della sospensione di giudizio: «Sovictskaia Kultura» pubblica il servizio nella rubrica «Lo specchio deformante», e oppone ai timori delle impiegate il confortante candore dello scetticismo a tutti i costi: «Possiamo capire le impiegate: il loro lavoro è difficile per via delle condizioni- ambientali, che il programma di ricostruzione della biblioteca dovrebbe migliorare. Anche per i fantasmi, allora, andrà meglio». [e. n.l

Persone citate: Lenin, Nikolai Alexandrovich, Nikolai Rubakin

Luoghi citati: Mosca, Unione Sovietica