L'Acna occupata per due ore dagli eperai di Angelo Conti

L'Acna occupata per due ore dagli eperai In Val Bormida iniziativa simbolica e minacce: «Accenderemo gli impianti anche senza il permesso del ministro» L'Acna occupata per due ore dagli eperai E prima una «marcia» su quattordici municipi c1nqio DAL NOSTRO INVIATO Alle 16 lo striscione del consiglio di fabbrica ha varcalo i cancelli dell'Ama. E' stato l'inizio di una occupazione, simbolica nella durata (poco più di novanta minuti), ma carica di effetti. Gli operai dell'azienda hanno voluto dimostrare che la loro.protesta va avanti, decisa, per tappe successive «mentre il ministro Ruffolo — hanno spiegato non sa decidere come autorizzare una ripresa produttiva ormai improcrastinabile». La giornata ha ancora visto le maestranze dell'azienda determinatissime: hanno cominciato di prima mattina, occupando le sedi di un dozzina di comuni liguri e di due piemontesi (Saliceto e Monesigliol. I sindaci sono stati volenti o nolenti — costretti ad inviare comunicazione dell'accaduto alle prefetture. Partiti i telegrammi, i pie sidi sono stati tolti, ed i lavoratori dell'Acna sono tornati a Cengio, davanti all'azienda. Nel clima teso, il segretario della Pule Congiu ha stigmatiz-' zato l'incendio della roulotte, giovedì mattina, ed alcuni atti intimidatori (culminati con il rogo di una vecchia tettoia) compiuti nella notte: «Gesti scellerati di chi ha in mente un disegno perverso per screditare l'impegno dei lavoratori». Ma che gli animi siano ancora infuocati, e stato subito dopo testimoniato dalla vivace conte- stazione verso una troupe Rai, accusata di essere «filopiemontese» (che chiede la chiusura). Poi, alle 16, l'occupazione. La direzione Acna, ancor prima che il primo operaio varcasse i cancelli, ha declinato attraverso il capo del personale Antonio Vigano - ogni responsabilità per quanto poteva accadere sugli impianti. Il Comitato di Fabbrica ha allora nominato Angelo Billia, un pacato sindacalista Cgil, «direttore responsabile» dello stabilimento per il periodo dell'occupazione. Sul piazzale interno si è svolto un comizio in cui è stata presa in considerazione la possibilità di una prossima ripresa forzata della produzione: esiste già un inventario delle materie prime (sufficienti) e indicazioni dei capireparto sui tempi necessari al ritorno all'attività. La manovra, tecnicamente fattibile, è però considerata l'«ultima spiaggia». Da registrare, in queste ultime ore, un intervento del ministro Ruffolo che ha preannunciato un discorso in Parlamento il 3 novembre: «Riferirò sullo stato dei lavori di contenimento all'Acna». Ha poi aggiunto generiche affermazioni: «L'azienda deve riaprire in piena armonia tecnologica: bisogna essere sicuri della sua affidabilità. Rattristano, intanto, le notizie che arrivano dalla valle Bormida: fra popolazioni e lavoratori l'incomprensione si sta facendo grave». Da Roma Alessio Terzi, del Movimento Federativo Democratico, ha replicato a Ruffolo affermando che «convocare cittadini, lavoratori ed azienda in¬ torno allo stesso tavolo è indispensabile per portare razionalità in una situazione che, per dimensioni e qualità dell'inquinamento, è destinata s durare per anni e che può essere risolta solo con l'ampia ed intelligente collaborazione di tutti, in primo luogo dei residenti». A Cortemilia si sono riuniti anche i sindaci piemontesi della Val Bormida òhe hanno annunciato una denuncia per il rogo della roulotte (di proprietà del sen. Visca) usata, in passato, come base operativa dei sindaci. Il primo cittadino di Bergolo, Vola, ha poi respinto l'aggettivo di «ambientalisti» con i quali erano stati indicati i proprietari della roulotte: «Non si può dare dell'ambientalista ad un democristiano, siamo solo cittadini della Val Bormida». I sindaci piemontesi hanno poi negato di essere stati invitati giovedì ad una assemblea di fronte all'Acna, ribadendo di essere schierati a favore della chiusura «perché l'Acna, considerato il tipo di produzione, non può non inquinare». A Cengio, prima di altre iniziative, si attendenderà probabilmente l'esito di una riunione, prevista per lunedì a Savona, in cui verranno decise misure per «alzare il tono» della protesta. Mentre non ha destato entusiasmi (e poche attese) l'annuncio di un dibattito parlamentare, che si svolgerà a Montecitorio l'8 novembre. Piuttosto è stata sollecitata una presa di contatto di tutti per la situazione del Bormida, che appare in miglioramento. Accanto alle trincee scavate per bloccare il percolato, era facile notare ieri grossi banchi di pesci cavedani e numerosi esemplari di trote, comprese pregiate «fario». Non è chiaro se accada per le misure antiinquinamento prese dall'azienda chimica negli ultimi anni (come sostengono a Cengio) o per via della lunga pausa produttiva (come pensano all'Associazione Val Bormida). C'è anche una terza ipotesi, suggestiva e accreditata nella valle: e che cioè sia l'Acna ad acquistare quintali di pesci da buttare nel torrente. Sembra una barzelletta, ma pare che in Questa valle sia tutto possibile. Angelo Conti Gli operai, occupata l'Acna. tengono un'assemblea nel cortile della fabbrica

Persone citate: Alessio Terzi, Angelo Billia, Congiu, Ruffolo, Visca, Vola

Luoghi citati: Bergolo, Cengio, Cortemilia, Roma, Saliceto, Savona